Canada

L’incubo tassi spaventa
sette canadesi su dieci

TORONTO – Il continuo aumento dei tassi d’interesse spaventa i canadesi. L’ultima conferma arriva da un sondaggio presentato ieri dalla Ipsos che mette in luce come la maggioranza della popolazione non sia d’accordo con la strategia di Bank of Canada e come, allo stesso tempo, la crescita del costo del denaro stia davvero mettendo in pericolo il bilancio delle famiglie. Stando all’indagine demoscopica, il 71 per cento dei canadesi si dichiara preoccupato per il rialzo dei tassi d’interesse e afferma che farà fatica a tenere il passo dei conseguenti aumenti sulle carte di credito e sui pagamenti mensili del mutuo a tasso variabile. Ma non solo. Sui canadesi infatti si sta verificando il terribile effetto tenaglia che abbatte il potere d’acquisto dei risparmiatori: da un lato l’aumento dei tassi d’interesse, dall’altro la presenza dell’inflazione con i prezzi ancora alle stelle, in particolare quelli dei beni alimentari e dei prodotti che compongono il cosiddetto carrello della spesa.

Una preoccupazione questa che viene catturata anche nel sondaggio della Ipsos. Stando allo studio in questione, infatti, l’81 per cento degli intervistati non nasconde la propria preoccupazione sul costo della vita con l’inflazione che renderà beni e servizi ancora più cari.

A giugno l’inflazione è scesa al 3,4 per cento rispetto al 4,4 per cento registrato a maggio. Nonostante questo, i generi alimentari continuano a viaggiare a velocità molto maggiore, con i prezzi del carrello della spesa che lo scorso mese sono aumentati del 9 per cento.

E proprio oggi arriverà la nuova stangata di Bank of Canada, con il previsto annuncio dell’aumento del tasso di sconto di un altro 0,25 per cento. Difficile che il governatore della Banca Centrale canadese Tiff Macklem decida di lasciare i tassi d’interesse invariati al 4,75 per cento, un livello che comunque rappresenta già il massimo storico degli ultimi 22 anni.

Ma a conferma di questo clima di grande incertezza che sta alimentando la crisi arriva un secondo sondaggio, presentato ieri dalla Leger, che mette in luce come i canadesi non siano solamente preoccupati dei tassi e dell’inflazione, ma più in generale della loro situazione finanziaria. Una preoccupazione talmente elevata che, secondo l’indagine demoscopica, un canadese su due sta avendo dei problemi di salute. Il rapporto rivela che per il sesto anno consecutivo, il denaro rimane la principale fonte di stress per i canadesi, in particolare per i giovani canadesi.

Secondo Leger, quasi la metà dei giovani canadesi (49 per cento) di età compresa tra i 18 e i 34 anni sono i più stressati dal denaro, mentre il 46 per cento ha incontrato problemi di salute mentale di conseguenza.

D’altra parte, i canadesi di età pari o superiore a 65 anni affermano di sperimentare livelli relativamente più bassi di stress legato al denaro rispetto ad altri gruppi di età, con il 28 per cento che segnala stress finanziario.

Tuttavia, i risultati del sondaggio indicano che le preoccupazioni legate al denaro non sono limitate ai soli canadesi più giovani. In effetti, il 40 per cento degli oltre 2.000 canadesi intervistati ha espresso stress e preoccupazioni significativi legati al denaro nel 2023. Ciò rappresenta un aumento del 2 per cento rispetto al 2022.

Il sondaggio evidenzia l’impatto diffuso delle sfide finanziarie sul benessere generale dei canadesi e che una parte sostanziale dei canadesi (36 per cento) ha sperimentato gli impatti negativi tra cui ansia, depressione e problemi di salute mentale dello stress finanziario.

Quasi la metà dei canadesi (48 per cento) ha dichiarato di aver perso il sonno a causa di preoccupazioni finanziarie nel 2023. Ciò segna un aumento del cinque per cento rispetto al 2022.

“I canadesi continuano a lottare con il loro quadro finanziario e lo stress finanziario può avere un impatto significativo non solo sul benessere finanziario, ma anche sulla salute mentale”, ha dichiarato il presidente e CEO di FP Canada Tashia Bat.

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