Istruzione

Caos scuola, in sciopero lunedì
gli insegnanti cattolici di Toronto

TORONTO – Il tempo stringe e il raggiungimento di un accordo tra il TCDSB e gli insegnanti delle scuole elementari cattoliche di Toronto sulla vertenza di lavoro diventa sempre più difficile. Il sindacato che rappresenta i Toronto Elementary Catholic Teachers (TECT) ha notificato formalmente lo sciopero in una o più scuole a partire dal 31 gennaio 2022.

Julie Altomare-DiNunzio, presidente del TECT, ha dichiarato al Corriere che l’incontro tra il sindacato e il TCDSB proseguirà nel fine settimana per cercare di raggiungere un accordo. “Stiamo lottando per i nostri studenti al tavolo delle trattative, per mantenere le pratiche attuali che garantiscono stabilità nel processo di assunzione del personale in modo che ci sia coerenza e affinché gli studenti ricevano il miglior supporto olistico, emotivo, sociale e accademico possibile”, ha affermato in una dichiarazione via e-mail.

Il sindacato, che rappresenta quasi 5.000 insegnanti in più di 100 scuole cattoliche, lavora senza contratto dalla scadenza dell’ultimo contratto collettivo nel 2019. Se entrambe le parti non riescono a trovare una soluzione nel fine settimana, lunedì gli insegnanti non terranno le lezioni.

Il Provveditorato ha reagito all’avviso di sciopero del sindacato con shock. In una lettera inviata alle famiglie del TCDSB (26 gennaio) e pubblicata sul loro sito web, il Consiglio scolastico ha affermato: “È imperdonabile che il sindacato locale (TECT), al fine di impedire al Consiglio di fornire supporto per l’assenteismo e gestire i processi di assunzione del personale, voglia bloccare l’apprendimento degli studenti minacciando di scioperare dopo tutto quello che gli studenti hanno passato durante la pandemia”.

Secondo il TCDSB, il sindacato vuole impedire al provveditorato di gestione cose come l’assenteismo degli insegnanti e i compiti in classe. Il Corriere ha contattato il Direttore all’Istruzione e il Presidente del Provveditorato che hanno scritto e autorizzato la lettera inviata ai genitori ma né il Direttore all’Istruzione né il Presidente del Provveditorato hanno risposto fino al momento di andare in stampa alla nostra richiesta di un commento.

Questo è l’esempio più recente in cui il Consiglio scolastico sembra nascondersi dietro l’anonimato. Si pone la questione di come si possa comunicare efficacemente senza assumersi la responsabilità del messaggio che si vuole inviare. Chi è in carica? Dovrebbero firmare le lettere e assumersi le proprie responsabilità.

Nel frattempo, il sindacato locale afferma che il Consiglio scolastico “ha continuato a utilizzare la copertura della pandemia per fare richieste irragionevoli e regressive al tavolo delle trattative”.

“Le richieste punitive, costose e inefficaci del Board… avrebbero un impatto sui programmi essenziali che supportano gli studenti, puniscono gli insegnanti che si ammalano, li privano dei diritti e limitano la capacità dei nostri insegnanti di servire al meglio i loro studenti”, continua la dichiarazione.

Il ministro dell’Istruzione ha rilasciato una dichiarazione a seguito della comunicazione dello sciopero del sindacato che definisce “l’ultima provocazione” del TECT, “un insulto all’interesse dei bambini che meritano di andare a scuola” e avanza la richiesta di “revocare gli scioperi”.

In risposta ai commenti del ministro, il presidente del sindacato ha affermato che il ministro “dovrebbe concentrarsi sul fornire i finanziamenti e il supporto necessari per rendere sicure le scuole piuttosto che interferire con la contrattazione locale”.

La speranza di migliaia di famiglie in tutta la città è che entrambe le parti raggiungano un accordo prima che gli studenti siano costretti a uscire dalle aule ancora una volta.

(traduzione in Italiano a cura di Mariella Policheni)

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