Interviste

Un ponte fra Italia e Canada:
la Canadian Chamber in Italy

ROMA – Avvicinare nel modo più agevole e veloce possibile imprenditori e lavoratori italiani e canadesi, anche in tempi di Covid. È una delle nuove, principali sfide della Canadian Chamber in Italy, associazione no profit attiva da anni a Roma, che oggi è pronta a rilanciare la sua attività con un direttivo rafforzato, a cominciare dalla nuova presidente Caterina Passariello – volto emergente tra i più promettenti nel mondo della giovane imprenditoria e project manager della società di consulenza alle imprese “Euromed International Trade” – ed il vicepresidente Domenico Letizia, giornalista e analista casertano tra i più attivi autori di ricerche e approfondimenti sulla blue economy, la pesca e la geopolitica canadese. Obiettivo dei nuovi vertici: lavorare in piena continuità e unità di intenti con la gestione precedente, ma con l’apporto di forze giovani e nuove idee per continuare a far crescere il network tra imprese, associazioni e istituzioni lungo l’asse Italia-Canada.

«Sono onorata e motivata – spiega Caterina Passariello – nell’assumere questo importante incarico. Nel contesto aziendale in cui opero seguiamo da anni le innumerevoli opportunità commerciali e di cooperazione, esistenti e potenziali, tra Italia e Canada per conseguire reciproci vantaggi in termini di investimenti, crescita e flussi di esportazioni. Lavoreremo per continuare a promuovere e incrementare queste nuove occasioni di incontro, anche attraverso il sostegno al CETA, l’accordo di libero scambio che ha portato a un incremento degli affari e contribuito nell’ultimo anno a limitare gli effetti negativi dell’emergenza Covid».

Presidente, quali sono secondo voi le principali opportunità – e in quali settori in particolare – che offre l’Italia ai canadesi e, viceversa, il Canada agli italiani?  
“Sono numerose le opportunità di investimento che l’Italia offre ai canadesi. Spesso la parola Italia viene subito associata a turismo, arte, cultura e agroalimentare, che sono certamente dei comparti di eccellenza, ma esistono altri settori nei quali il Bel Paese europeo è all’avanguardia: design, moda, manifattura, produzioni artigianali e beni di lusso, macchinari, agritech, economia circolare e rinnovabili, farmaceutica, industria marittima, automotive e legno, per citarne alcuni. Il Canada, d’altro canto, vanta performance all’avanguardia e numeri importanti in settori come aerospazio, edilizia sostenibile, pesca e blue economy, trasformazione alimentare, oltre ad assicurare un successo costante per tutto ciò che riguarda il Made in Italy.  Insomma, di materiale per lavorare nell’incrementare il network e gli interscambi tra i due Paesi ne abbiamo in abbondanza”.

Quale supporto può fornire, in entrambe le direzioni, la Canadian Chamber? 
“La nostra struttura può accompagnare, tramite i nostri partners, le realtà canadesi a conoscere a fondo l’Italia e i principali attori della sua economia attraverso la condivisione di analisi e focus settoriali sempre aggiornati, l’intermediazione con le istituzioni locali, l’organizzazione di incontri B2B, workshop e missioni, e il supporto nella promozione delle aziende canadesi alle principali fiere nazionali e internazionali. Le imprese italiane saranno altresì accompagnate, con il supporto operativo dei nostri partners, in Canada attraverso piani export ad hoc, calati sulle specifiche esigenze, e il contatto con realtà nordamericane nell’ambito di un network che ci proponiamo di rendere sempre più vasto ed incisivo.  La nostra resta una mission no profit che mira a consolidare i rapporti tra Canada e l’Italia”.

L’emergenza coronavirus ha frenato drasticamente gli spostamenti delle persone: pensate che servano misure per favorirli, per incentivare il movimento di imprenditori e lavoratori fra i due Paesi? Se sì, quali? 
“Di sicuro partiamo da una situazione non facile. Le prime misure da adottare partono da noi stessi: la pazienza e la fiducia, affinché si possa lasciare alle spalle questa emergenza sanitaria e tornare a viaggiare in sicurezza, e la massima valorizzazione delle nuove tecnologie come strumento di contatto e conoscenze. Tra Italia e Canada vi sono distanze importanti, ma queste potranno essere superate anche nell’era post Covid con la valorizzazione di meeting online, fiere virtuali e altri strumenti che abbiamo conosciuto a fondo nell’ultimo anno, e che ci aiuteranno ad abbattere spazi. tempi e costi. Insieme a questo serve poi investire nei collegamenti aerei tra i due Paesi, nella promozione reciproca e nel ruolo di realtà di intermediazione come la nostra, che possono avvicinare più velocemente e agevolmente imprenditori e lavoratori attraverso una base di conoscenze ed esperienze pregresse costruite nel tempo”.

Significative anche le parole del vicepresidente Domenico Letizia: “Il Canada è una scoperta continua. Un Paese al centro di proficui rapporti diplomatici, che insegue valori universali di stato di diritto e tutela dei diritti umani, impegnato in politiche di innovazione in tema di green economy e per lo sviluppo di processi organizzativi aziendali rispettosi dell’ambiente, dell’Oceano e della dignità delle persone. Riuscire a sviluppare sinergie tra imprese, università, centri studi e Ngo (le organizzazioni non governative, ndr) italiane e canadese è un sogno da realizzare, innanzitutto, per la crescita economica e formativa del tessuto delle PMI italiane e del Mediterraneo”.

Auguri al nuovo board dal fondatore e presidente uscente, José Salgado: «Esprimo le mie felicitazioni per il rinnovamento e il rilancio di questa realtà, che sono certo continuerà a operare con incisività nello sviluppo di relazioni proficue tra i due Paesi che amiamo. Cedo il testimone a un nuovo direttivo costituito da forze giovani e brillanti che apporteranno alla nostra causa un valore aggiunto in termini di idee, innovazione e lungimiranza».

Per maggiori informazioni: https://www.canadianchamberinitaly.com/

Nelle foto  in alto, Caterina Passariello e Domenico Letizia 

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