Canada

In arrivo la mozione di sfiducia di Poilievre

TORONTO – Nel tentativo di innescare le elezioni federali il leader conservatore Pierre Poilievre presenterà una mozione di sfiducia martedì prossimo che sarà oggetto di dibattito prima di una votazione finale mercoledì.

Se la mozione verrà approvata dal Parlamento, i canadesi potrebbero recarsi alle urne questo autunno.

La mozione formulata in modo semplice reciterà: “La Camera non ha fiducia nel primo ministro e nel governo”. “Abbiamo bisogno di elezioni sulla Carbon Tax in modo che i canadesi possano votare per eliminare la tassa, costruire case, sistemare il bilancio e fermare la criminalità con un governo conservatore di buon senso – ha detto ieri Poilievre ai giornalisti presentiì a Parliament Hill – la decisione spetterà a Jagmeet Singh e all’Ndp. Non aspettate che il Bloc Québécois vi salvi: annunciate subito la vostra posizione su questa mozione per innescare elezioni sulla Carbon Tax”.

L’esito del voto è comunque incerto. Il Bloc Québécois ha già fatto sapere nei giorni scorsi che i conservatori per fare cadere il governo non possono contare sul loro aiuto.

Se la mozione passa, i canadesi andranno alle elezioni in autunno. Se viene bocciata, i liberali continueranno a governare.

Poilievre sembra voler sfruttare la popolarità dei Tory – i sondaggi li vedono in vetta da mesi – ed andare alle elezioni il prima possibile.

I liberali, dal canto loro, essendo in grosse difficoltà vogliono evitare le elezioni in modo da poter continuare a governare e approvare leggi come quella sull’assistenza farmaceutica, che è ancora all’esame del Senato.

Andare alle urne in questo momento sembra essere molto controproducente.

Nel giro di tre mesi i liberali hanno perso infatti le elezioni suppletive in due seggi sicuri, i canadesi appaiono sempre più stanchi del Team Trudeau, ma il governo è deciso a proseguire per la sua strada ed ha affermato di avere ancora molto lavoro da fare.

Nel sistema di democrazia parlamentare di Westminster del Canada, il primo ministro e il suo governo devono godere della fiducia della maggioranza dei parlamentari per rimanere in carica. La realtà è che per far rimanere in sella il governo liberale Trudeau e il suo gabinetto dovranno convincere almeno uno dei principali partiti di opposizione a votare a suo favore. I liberali detengono 154 dei 338 seggi in Parlamento. Per raggiungere la maggioranza di 169 parlamentari senza il sostegno dei conservatori, i liberali hanno bisogno che l’NDP (25 parlamentari) o il Bloc Québécois (33 parlamentari) si schierino con loro. Il Partito Verde detiene invece solo due seggi e non è un fattore determinante nei voti di fiducia.

Ma mentre Singh, pur affermando che i liberali sono finiti e che non meritano un’altra possibilità, non prende una posizione precisa e non si impegna a far cadere il governo, il Bloc Québécois ha affermato che potrebbe sostenere i liberali al governo in cambio dell’adempimento di alcune delle loro richieste politiche da parte di Trudeau.

Il loro appoggio, leggi tra le righe, costerà caro a Trudeau.

Tanto per iniziare il leader del Bloc Yves-François Blanchet ha affermato di volere che il governo aumenti le pensioni per gli anziani.

Il governo liberale ha già promulgato un aumento del 10 per cento della previdenza per la vecchiaia (OAS) per i pensionati di età superiore ai 75 anni ma il Bloc chiede che l’aumento venga esteso a tutti gli anziani di età superiore ai 65 anni. E questo sarebbe costoso per il Tesoro federale che sta cercando di frenare la spesa pubblica per tenere sotto controllo il debito nazionale.

Nella foto in alto, il leader del Partito Conservatore Pierre Poilievre (Instagram pierrepoilievremp)

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