Immigrazione

Se gli oggetti degli emigrati
diventano poesia

TORONTO – Ospiti d’eccezione, venerdì scorso, nella nostra redazione in Bridgeland Avenue: le professoresse Anna Ciardullo Villapiana e Maria Stella ci hanno fatto visita, accompagnate da Franco Misuraca (Anna è candidata, con Franco, alle elezioni dei ComItEs nella Lista Civica Italiani in Canada), per illustrarci un interessante progetto dedicato agli Italiani immigrati in Canada. Un progetto fra storia, cultura e poesia che è in fieri e che si propone di raccontare, in modo nuovo, originale, le tante vicende che hanno avuto come protagonisti, spesso silenziosi e sconosciuti, i tantissimi connazionali arrivati in Canada dal Belpaese. Ma partiamo con le presentazioni.

Maria Stella Gualtieri Paola, la cui famiglia proviene da Figline Vegliaturo, in provincia di Cosenza, Calabria, è nata in Sault Ste. Marie, Ontario, e vive con suo marito a Waterloo. Insegna alla Resurrection Catholic Secondary School e per lei l’insegnamento è molto più che lavoro. È una vocazione profonda. Si impegna tantissimo ad aiutare gli studenti a scoprire se stessi attraverso qualsiasi curriculum – religione o lingue. Nella scoperta della sua Italianità, Stella si è dedicata allo studio della diaspora proprio come la sua collega e poetessa Anna Ciardullo Villapiana.

Anna, nata a Cosenza dove ha vissuto per circa trent’anni, nel 2003 si è trasferita in Canada dove, sposata, con due figli, ha iniziato la carriera di insegnante di Italiano e di interprete e dove ha potuto coltivare una passione che la accompagna fin dall’adolescenza: quella per la poesia. Qui, infatti, Villapiana ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie “Percorsi Interiori” nel 2007, seguita nel 2015 da “Frammenti di Luce” e nel 2018 da “Al di là del mare, Dialoghi DiVersi”. Socia di AICW (Association of Italian Canadian Writers) ha partecipato a molte iniziative per la conservazione della lingua e tradizione italiana nella realtà canadese notoriamente multiculturale ed è co-chair della commissione ICAP (Italian Canadian Archives Project) che opera nel territorio di Kitchener (dove Anna vive), Waterloo e Cambridge.

E proprio questo suo percorso nell’Italianità l’ha portata a elaborare, insieme a Maria Stella, il progetto del quale parlavamo all’inizio (e che presto troverà spazio nelle pagine del Corriere Canadese): raccontare storie di immigrazione in Canada dall’Italia, partendo da un oggetto caro a chi è partito, per scelta o necessità, spesso lasciando “pezzi” di cuore nel Belpaese ma a volte portandosene qualcuno con sé, per cullarsi di tanto in tanto in un ricordo consolatorio, quando la malinconia si fa dolorosa. Da queste storie, che Anna e Maria stanno continuando a raccogliere, la stessa Villapiana si è lasciata ispirare per comporre poesie, sia in Italiano che in Inglese, intense ed emozionanti.

“Con il nostro progetto – spiegano le due insegnanti – vogliamo offrire una lettura diversa dell’immigrazione italiana in Canada, partendo da un differente punto di vista e restituendole, in un certo senso, quella poesia della quale è da sempre stata permeata”.

Del resto cosa c’è di più poetico del partire, dell’avventurarsi e del rimpianto che inevitabilmente, poi, si affaccia? Il tempo passa, ma la distanza resta…

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