Il Covid-19 in Canada

Caos Alberta, ora
Jason Kenney traballa

EDMONTON – L’emergenza Covid in Alberta, dove negli ultimi giorni si sono registrati migliaia di contagi, sta facendo traballare la leadership del premier Jason Kenney che è nel mirino di alcuni membri del suo partito, l’UCP (Partito Conservatore Unito) per le decisioni che ha preso per affrontare l’emergenza sanitaria.

Alcuni lo criticano per aver fatto troppo poco e troppo tardi per contenere i ricoveri nella provincia, mentre altri affermano che ha violato i diritti individuali delle persone con le sue misure di salute pubblica, come il programma di passaporto per i vaccini avviato nei giorni scorsi.

Nella tarda serata di mercoledì, Global News ha ottenuto una lettera inviata alle associazioni elettorali dell’UCP dal presidente del partito Ryan Becker. Secondo Joel Mullan, vicepresidente della politica dell’UCP, molte associazioni avevano chiesto una rapida votazione sulla leadership di Kenney.

“Vi scrivo per condividere con voi la nostra intenzione di programmare l’assemblea generale annuale del 2022 e il relativo voto di revisione della leadership, la prossima primavera”, si legge nella lettera di Becker. “Ho parlato con il premier, che ha chiesto espressamente di apportare questo cambiamento in modo da poter affrontare eventuali problemi di leadership con largo anticipo rispetto alle prossime elezioni. Siamo tutti consapevoli che le recenti decisioni del governo sulla risposta alla quarta ondata della pandemia di Covid-19 hanno causato rabbia e frustrazione tra alcuni membri del partito e c’è un crescente desiderio di tenere una revisione della leadership. Abbiamo stabilito che il modo migliore per far ascoltare i membri in questo momento e per il nostro partito per mantenere la nostra tradizione di base guidata dai membri è che l’assemblea generale del 2022 e la revisione della leadership si svolgano in primavera”.

Fino all’arrivo di questa lettera, la prossima revisione della leadership di Kenney non avrebbe dovuto aver luogo prima della fine del 2022.

Com’è noto, la quarta ondata della pandemia ha colpito l’Alberta più duramente di qualsiasi altra parte del Canada. In mezzo all’intensificarsi della tensione sul sistema sanitario della provincia, Kenney si è scusato per aver tentato di passare “da un approccio pandemico ad un approccio endemico al Covid-19”.

Tuttavia, ha anche affermato di non pentirsi della revoca di quasi tutte le restrizioni sulla salute pubblica, decisa lo scorso 1° luglio. Poi, però, è arrivato il collasso degli ospedali e, con esso, il dietrofront del premier che ha introdotto le restrizioni legate al Green Pass.

E questa settimana il governo di Kenney ha confermato di aver contattato il governo federale per chiedere assistenza nel caso fosse necessario trasferire i pazienti fuori provincia se gli ospedali non potranno più ammettere nuove persone e per avere più personale di terapia intensiva, se necessario.

Al momento, sono 1.040 le persone ricoverate negli ospedali dell’Alberta con Covid-19, il numero di ricoveri più alto che la provincia abbia visto dall’inizio della pandemia nel marzo del 2020.

Intanto, anche mercoledì in Alberta sono stati registrati 1.336 nuovi casi di Covid-19 e altri 20 decessi. Un’emergenza continua, che ha portato gli ospedali della provincia al collasso. Una situazione che ha costretto Kenney non solo ad emettere, nei giorni scorsi, le restrizioni legate al Green Pass, ma anche a fare un rimpasto di governo: martedì, il premier ha infatti annunciato che Tyler Shandro si era “dimesso” da ministro della Salute e lo aveva sostituito con l’ex ministro del Lavoro e dell’Immigrazione Jason Copping, sostenendo che il portafoglio sanitario aveva bisogno “di un nuovo paio di occhi”. Shandro è stato nominato al posto di Copping.

Nella foto, Jason Kenney (dal suo profilo Twitter)

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