TORONTO – Resta abissale il divario che divide il Partito Conservatore e i liberali. La conferma arriva dall’ultimo sondaggio di Abacus Data pubblicato ieri che mette in luce come i conservatori di Pierre Poilievre possano godere di un vantaggio di 20 punti percentuali rispetto al Partito Liberale di Justin Trudeau.
Ma a preoccupare il primo ministro e a ridurre al lumicino le speranze di una possibile rimonta è anche un altro dato, forse ancora più significativo: Abacus infatti ci dice che quello di ieri è il sedicesimo sondaggio consecutivo in cui il distacco tra i due partiti è di “un valore uguale o vicino al 20 per cento”.
La tendenza quindi è costante, dura da molti mesi e delinea uno scenario sconfortante per i grit. Secondo l’istantanea scattata da Abacus, se si votasse in questo momento i tory si posizionerebbero al 43 per cento, mentre i liberali sarebbero in grado di catturare appena il 23 per cento dei consensi. E nelle intenzioni di voto, se ormai le ambizioni di vittoria sono davvero poche, assistiamo a una vera e propria battaglia tra gli stessi liberali e l’Ndp per diventare l’opposizione ufficiale nella prossima legislatura.
Stando all’indagine statistica pubblicata ieri, il partito guidato da Jagmeet Singh raggiunge quota 18 per cento, mettendosi quindi in scia dei liberali, mentre il Green Party continua a rimanere attorno al 4 per cento delle intenzioni di voto. In Quebec, infine, il Bloc Quebecois si conferma al 37 per cento, che su quota nazionale si traduce al 7 per cento.
Andando ad analizzare la distribuzione delle intenzioni di voto, si scopre come i liberali siano in netta difficoltà un po’ in tutto il Paese. A livello regionale, infatti, i conservatori sono in testa in tutte le Province, con un netto aumento del consenso anche in Quebec, dove scavalcano il Bloc. In alcune aree del Paese il divario tra tory e grit è davvero imbarazzante: in Alberta, ad esempio, i conservatori raggiungono il 62 per cento, con i liberali fermi al palo al 17 per cento, mentre in Saskatchewan e Manitoba il partito di Poilievre si attesta al 51 per cento, mentre quello di Trudeau non va oltre il 20 per cento delle intenzioni di voto. In Ontario il divario tra le due forze politiche addirittura si allarga – conservatori al 44 per cento, liberali al 26 – mentre nelle Province Atlantiche, storico feudo grit, i tory si posizionano al 41 per cento contro il 34 degli avversari.
Sempre secondo Abacus, il partito di Poilievre guida le intenzioni di voto in tutte le fasce di età degli elettori, anche quella tra i giovanissimi che tradizionalmente vota per i liberali e i neodemocratici.
Trudeau, inoltre, sta perdendo terreno anche nel voto femminile. In quel 23 per cento di intenzioni di voto, scopriamo che il 26 per cento è composto da uomini e solo il 21 per cento da elettrici.
Insomma, il sondaggio di Abacus mette in luce, ancora una volta, le innumerevoli difficoltà per questo governo, a poco meno di un anno di distanza dalle elezioni in programma nell’autunno del 2025. Serve un’inversione di tendenza, una svolta tanto invocata dalla base liberale che in questo mesi non è arrivata. Anche il cambio di passo nell’agenda di governo – annunciato dopo il budget primaverile – non ha portato ad alcun risultato, almeno secondo i sondaggi.
(Foto: Elections Canada)
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