TORONTO – “Il Cuoco risponde”! Avete dubbi in cucina o curiosità culinarie? Inviate le vostre domande per e-mail ad Alex Ziccarelli (alex.cs1996@gmail.com): la risposta sarà pubblicata sul nostro giornale e sul web. Con questa iniziativa, Corriere Canadese e – da questa settimana – l’associazione “CHEF Italia” intendono coinvolgere sempre di più i lettori interessati al mondo della cucina italiana: un’occasione, dunque, anche per approfondire alcuni aspetti meno conosciuti delle tradizioni culinarie italiane insieme ai migliori cuochi italiani nel mondo, che in fatto di cucina del Belpaese hanno conoscenze ed esperienze da vendere.
La domanda di oggi ci viene posta dal Professor Renato Bedini di Napoli ma residente a Praia a Mare in provincia di Cosenza, il quale ci chiede notizie degli ‘’struffoli’’ napoletani. Alla domanda del gentile lettore risponde lo Chef Alex Ziccarelli, Direttore di CHEF Italia © World News, il quale ci dice che gli struffoli sono dei dolcetti a forma di palline, fritte e ricoperte di miele e decorati con confettini colorati e cedro. Si preparano spesso durante il periodo natalizio e sono ben augurali per l’anno nuovo, e non mancano mai nemmeno a Carnevale, basta solo un poco di manualità e sono carinissimi anche da regalare. Gli struffoli sono estremamente contagiosi, uno richiama incredibilmente l’altro perché creano dipendenza. Ogni famiglia ha la sua ricetta del cuore che si tramanda di generazione in generazione e in base ai gusti personali. Solitamente sono morbidi ma non troppo friabili, e si può aggiungere limoncello o liquore Strega per renderli ancora più profumati. Pare che il nome “struffolo” derivi proprio da questa operazione di “strofinare” e arrotolare l’impasto prima di tagliarlo in tanti piccoli pezzettini tutti uguali per poi farli a palline, un’operazione semplice ma ovviamente lunga e certosina.