Ontario

Fullerton choc: “Sapevo
del pericolo Covid”

TORONTO – Fullerton choc. Dalle trascrizioni appena rilasciate risulta che la ministra del Long Term Care “era consapevole dei pericoli che il nuovo coronavirus rappresentava per il settore molto prima che fosse dichiarato una pandemia globale”. La testimonianza di Merrilee Fullerton davanti alla Commissione che indaga su come il Covid-19 abbia potuto seminare malattia e morte nelle case di cura, ha lasciato tutti a bocca aperta.

Ed ha servito su un piatto d’argento alla leader dell’NDP Andrea Horwath la possibilità di sferrarle un attacco. “Avrebbe dovuto parlare prima del rischio che il Covid-19 rappresentava per le case di cura della provincia – ha tuonato la leader dell’Opposizione – avrebbe dovuto rendere pubbliche le sue preoccupazioni quando, all’inizio della pandemia, il governo sosteneva il contrario”.

Il comportamento della Fullerton, che in disaccordo con il governo sulle misure da implementare per contenere la diffusione del virus, ha scelto di rimanere in silenzio, non è stato di certo esemplare. Nelle case di cura il Covid ha fatto strage di anziani tra mille sofferenze e grande solitudine. Sapere adesso che se la ministra Fullerton – forte della sua lunga esperienza di medico di famiglia – avesse puntato i piedi, tanti residenti oggi sarebbero ancora vivi, per le famiglie è straziante.

A sua discolpa la ministra ha detto che non essendo “una esperta in sanità pubblica sentiva che era importante farsi consigliare da autorità del settore”. Non ha esitato a puntare il dito contro Williams la ministra Fullerton che di fronte alla Long Term Care Commission ha affermato che sia lei che il suo ministero sostenevano “misure più forti e una implementazione più celere delle restrizioni, di quanto il governo era disposto a mettere in pratica”.

“Dalle sue note appare che lei era un passo avanti del Chief medical officer of health sotto molti aspetti”, ha commentato lavvocato della Long Term Care Commission Callaghan che ha interrogato la Fullerton.

Era ancora il 5 febbraio dello sorso anno quando la Fullerton, come si evince dai documenti presentati, era preoccupata per la trasmissione asintomatica del virus, una possibilità che è stata riconosciuta pubblicamente dal governo sono molto tempo dopo. L’essere stata un medico – ha fatto notare la ministra del LTC – le ha fornito “intuizioni sulla situazione che potrebbero mancare ad altri politici”.

“Ho avuto dei sospetti nelle fasi iniziali – beh, perché sono un medico di famiglia e ho passato molti anni a occuparmi degli anziani – ha detto – potrebbero non presentare i sintomi tipici, quindi bisogna monitorarli attentamente”.

Ma il governo, ha spiegato ancora la Fullerton, ha perso tempo anche nell’istruire il personale a lavorare solo in una casa di cura a lunga degenza piuttosto che in varie strutture – diffondendo potenzialmente il virus – a causa di questioni legali e del timore che non ci sarebbe stato abbastanza personale per mantenere le case in funzione.

I suoi appunti sulla prima ondata della pandemia, letti durante la testimonianza, mostrano anche che ha sostenuto la chiusura delle case di cura a lunga degenza prima che la provincia lo facesse, e che era preoccupata per il personale che non indossava DPI la settimana prima che la provincia le rendesse obbligatorie.

La ministra ha testimoniato anche che a parer suo i caregiver essenziali – di solito membri della famiglia – avrebbero dovuto poter tornare nelle LTC già a maggio e non a luglio. “Il dottor Williams in particolare sosteneva che il rischio che gli operatori sanitari essenziali portassero il Covid-19 nelle strutture era troppo grande”, ha affermato la ministra. “Ero desiderosa di far tornare i caregivers nelle case perché la loro presenza avrebbe giovato agli anziani anche dal punto di vista emotivo ma, altre persone, non la pensavano così…”.

Da un’altra trascrizione risulta che la Fullerton sembra essere stata più volte controcorrente con le direttive del governo. In un video girato all’inizio di marzo la ministra si è rifiutata di suggerire che il rischio rappresentato dal Covid-19 fosse basso. “Ero molto preoccupata di fare un video che mostrasse o dicesse alla gente che il rischio era piccolo, anche se questo era quello che dicevano gli esperti di salute e i leader sanitari in Canada”, ha detto la Fullerton alla Commissione che il 30 aprile presenterà un rapporto contenente raccomandazioni per evitare il ripetersi di una situazione simile nelle case di cura a lunga degenza.

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