Cultura

Fashionably Late, il 19° Festival del Cinema di Roma

TORONTO – Arrivato subito dopo i tre più grandi festival cinematografici annuali (Cannes, Venezia e Toronto), il Festival del Cinema di Roma ha dovuto rimboccarsi le maniche in modo un po’ diverso per farsi notare, sin dal suo evento inaugurale nel 2006. Storicamente, la sfida principale per l’evento di Roma è stata quella di attrarre i migliori registi e celebrità e di creare una tempesta mediatica abbastanza grande da rimanere rilevante, così avanti nell’anno. Entro ottobre, i promotori rivali hanno accaparrato le “più chiacchierate” anteprime mondiali e i pezzi grossi, lasciando ai cinefili e ai giornalisti di Roma ben poco di cui scrivere a casa loro.

Cannes e Venezia hanno le loro indipendenti standing ovation, mercati cinematografici e sfarzi sul red carpet, per non parlare del fatto che Venezia è la più antica kermesse cinematografica d’Europa. La scorribanda cinematografica di quasi due settimane di Toronto (TIFF) è il più grande Festival del Cinema del Nord America, che attrae gli impareggiabilidi Hollywood e i loro astrofili.

Quindi, cosa fa di diverso il Festival di Roma? Secondo la direttrice del suo programma Paola Maranga: “Ogni festival ha una funzione e a Roma negli anni le star hanno monopolizzato l’attenzione della stampa e del pubblico. La nostra priorità ora è contribuire a far conoscere i film: senza star non ci sono film, ma è anche vero che senza film non ci sono star”.

In programma dal 16 al 27 ottobre, i film, 100 in totale, provenienti da 48 Paesi, sono in abbondanza alla 19a edizione del Rome’s Film Fest. Il programma principale vede 18 film in concorso, tra cui 3 lungometraggi italiani: “L’isola degli idealisti” di Elisabetta Sgarbi, “Paradiso in vendita” di Luca Barbareschi e “L’albero” di Sara Petraglia, un’anteprima mondiale e un ritratto austero dei ventenni di oggi.

Il celebre attore caratterista e icona di Hollywood Johnny Depp riceverà un premio alla carriera, una piattaforma grandiosa per aiutare a presentare in anteprima il suo debutto alla regia “Modi”, con Riccardo Scamarcio nel ruolo del ritrattista e scultore del XX secolo Amedeo Modigliani. Francis Ford Coppola proietterà il suo ultimo “Megalopolis” nella fascia oraria di pre-apertura del festival, e ne farà anche la sua prima italiana, portando un po’ di brio da star alle procedure della Capitale. Roma ospiterà anche un importante ritorno alla carriera di James Franco, il cui “Hey Joe” debutterà al festival nella sezione fuori concorso Grand Public, un film diretto da Claudio Giovannesi (serie TV Gommorah) ambientato nella Napoli del dopoguerra.

Oltre all’intrattenimento, il Festival del Cinema di Roma è centralizzato in un complesso musicale pubblico, il Parco della Musica, composto da tre sale da concerto e un teatro all’aperto. Le proiezioni principali e il red carpet si svolgono nel complesso musicale, progettato dal famoso architetto Renzo Piano negli anni ’90, che all’epoca della costruzione era la più grande sala concerti sinfonica d’Europa. Gli esterni delle sale concerti sono stati descritti come “ingannevolmente semplici ma eleganti” con “gusci di acciaio simili a armadilli consumati”, mentre gli interni sono pieni di legno, tessuti e la tipica eleganza di Piano. Non è il tipo di luogo che ci si aspetterebbe di solito per un festival cinematografico, ma è sicuramente una gradita sorpresa.

La cosa più interessante del sito è che quando iniziarono i lavori, gli operai scoprirono i resti di una villa romana suburbana di oltre 2.000 metri quadrati, risalente tra il VI e il II secolo a.C. Piano decise di costruirci intorno, il che significava che i futuri amanti dell’arte avrebbero potuto godersi la musica e il cinema moderni su un terreno romano consacrato.

Cerca la programmazione del Festival del Cinema di Roma su: https://www.romacinemafest.it/it/rome-film-fest/  

Nelle immagini: il Red Carpet (foto per gentile concessione di Getty Images); il Parco della Musica di Robert Dettman 

Massimo Volpe, autore di questa recensione, è un filmmaker e scrittore freelance di Toronto: scrive recensioni di film/contenuti italiani su Netflix

 

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