Esteri

Canale di Suez, Ever Given
finalmente liberata

Per quasi una settimana, il passaggio navale attraverso il Canale di Suez è stato completamente interrotto. Il costo, fino a 10 miliardi di dollari al giorno.

Il 23 marzo scorso, la Ever Given, una grande nave mercantile di proprietà giapponese, ma registrata a Panama, si era arenata – dopo essersi girata di traverso nel canale – a seguito di forti venti ed una tempesta di sabbia che aveva ridotto la visibilità. Nessun rapporto ufficiale ha però confermato il motivo esatto per cui la nave, lunga 400 metri (circa 4 campi da calcio), si sia arenata in un tratto a corsia singola del canale.

Il blocco ha riguardato la rotta marittima cruciale che collega il Mar Mediterraneo al Mar Rosso.

Costruito nel 1898 e gestito dalla Suez Canal Association (SCA), il Canale di Suez è lungo 198 chilometri. È un corso d’acqua a livello del mare che scorre attraverso l’Egitto e facilita il passaggio tra Europa e Asia. Senza l’accesso attraverso questo collegamento marittimo essenziale, le navi che attualmente navigano su entrambi i lati del blocco dovrebbero prendere in considerazione opzioni alternative come la costosa circumnavigazione dell’Africa che potrebbe aggiungere più di una settimana al loro viaggio.

La nave da 200.000 tonnellate era incastrata circa sei chilometri a nord dell’ingresso del Canale nel Mar Rosso, vicino alla città di Suez. Le operazioni di dragaggio lungo il bordo orientale del canale e diversi rimorchiatori si sono uniti allo sforzo di liberare l’enorme nave da carico. Scaricare la nave per aiutare ad alleggerire il carico avrebbe potuto essere un’opzione, ma non è stata utilizzata. Questa tattica avrebbe potuto aggiungere giorni alla missione di salvataggio. Giorni che sono costati miliardi di dollari.

Secondo i calcoli di Allianz, una multinazionale di servizi assicurativi e finanziari, ogni giorno di fermo è costato al commercio globale sino a $10 miliardi di dollari americani (circa $12,8 miliardi di dollari canadesi). Si stima che il 13 per cento del commercio mondiale transiti attraverso quel corridoio navale. Venivano segnalate centinaia di navi rimaste ferme su entrambi i lati a causa del blocco, in attesa che il passaggio venisse sgomberato. Non solo le navi trasportano beni di consumo, automobili, merci alimentari e prodotti petroliferi, ma alcune trasportano anche bestiame. Ogni giorno di blocco ha aumentato la preoccupazione per il benessere degli animali.

Una media di 52 navi al giorno passano attraverso il canale. Nel 2020, SCA ha riferito che circa 19.000 navi che trasportavano circa 1.170 milioni di tonnellate hanno navigato attraverso quel tratto. Negli ultimi anni quel numero ha continuato a salire. Nel 2012, circa 17.800 navi hanno attraversato il canale trasportando un volume totale di 740 milioni di tonnellate di merci. Da allora il numero di navi è aumentato di quasi il 10% (vedi il grafico in alto).

Ieri l’ammiraglio Osama Rabie, presidente e amministratore delegato della SCA, ha annunciato con un comunicato stampa che “la nave portacontainer panamense è stata disincagliata con successo”. Secondo il comunicato, gli sforzi per spingere e trainare la nave hanno “portato al ripristino dell’80% dell’orientamento della nave”. Il completo ripristino del corretto orientamento per la navigazione del mercantile è avvenuto più tardi, durante l’alta marea.

Non è ancora chiaro quanto tempo ci vorrà per smaltire i ritardi accumulati dalle navi rimaste bloccate nel corso d’acqua. Una volta ripreso il traffico navale, l’interruzione delle catene di approvvigionamento può estendersi ulteriormente man mano che le navi convergono nei porti di destinazione come quelli in Europa, creando ulteriore congestione e ritardi. Ma almeno, ora, il canale è stato sgomberato.

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