TORONTO – È tempo di fare sul serio circa le ragioni per le quali abbiamo le elezioni. Per prima cosa, buttate via quelli considerati “disonesti” in carica ed eliminate quelli che la sostituirebbero. In secondo luogo, studiate le alternative e votatele. Terzo, riaffermate i principi per i quali esistono le istituzioni e ritenete responsabili coloro che erodono il valore di esse per il bene dei propri progetti personali.
Ci sarebbe di più, ma per ora rimaniamo su queste: ci sono “personalità politiche” sufficienti per riempire qualsiasi lista in qualunque città.
Cercheremo di rendere giustizia al maggior numero possibile, anche se, dal nostro punto di vista, il Premier Ford ha già stabilito quell’agenda e gli uffici di sindaco nella maggior parte delle città con le sue condizioni di “sindaco forte”.
Il ruolo degli amministratori del consiglio scolastico è un’altra questione, specialmente quelli nei sistemi scolastici cattolici con mandato costituzionale. Poiché il Corriere ha avuto molte occasioni di osservare e criticare diversi consigli scolastici distrettuali cattolici nella Grande Area di Toronto Hamilton Niagara, ci concentreremo in particolare su tre provveditorati di quella zona: TCDSB, YCDSB e HCDSB.
Per iniziare, chiariamo cosa intendiamo col “mandato costituzionale”. Per questi sistemi scolastici, ciò significa il diritto legale di esistere e l’obbligo dei loro trustee di mantenere quella cattolicità e di sostenere la funzionalità delle finanze e dei programmi dettati dal governo al di là dei valori cattolici.
Ad esempio, YCDSB sta affrontando una sfida difficile. Cinque trustee di origine italiana si sono offesi così tanto per quello che descrivono come un insulto discriminatorio rivolto loro a causa della loro etnia che si rifiutano di partecipare alle riunioni fino a quando la questione non sarà risolta. Quattro di loro hanno scelto di non proporsi come candidati alla rielezione.
Venerdì scorso, alle ore 10, una riunione differita dal martedì precedente per mancanza di quorum ha ottenuto lo stesso risultato. La prossima opportunità per cercare la ratifica delle decisioni è alla fine del mese. Nel frattempo, il Consiglio e il suo Segretario-Direttore metteranno a dura prova le risorse del Ministero per giustificare spese, assegnazioni di personale, piani pluriennali, trattative con sindacati di insegnanti e di personale di supporto.
Il fiduciario Mc Nicol che ha innescato e alimentato la crisi con il suo infangare i cinque colleghi identificandoli con il mondo criminale americano non ha fatto nulla per correggere la situazione. In effetti, li ha disprezzati diffondendo messaggi sui social in italiano perché, a suo avviso, è l’unica lingua che capiscono (nelle immagini qui sotto, i due post di Mc Nicol, in Italiano e Inglese).
Il presidente, Elizabeth Crowe, afferma che le sue mani sono legate e i trustee possono portare la questione di fronte al Codice di Condotta del Fiduciario e al Commissario per l’Integrità. Nessuno dei due è stato istituito con questo tipo di discriminazione in mente.
Come indicato in un precedente articolo, alcuni genitori della “Papa Francesco E.S.” a Kleinburg aspettano da febbraio che il Consiglio si occupi di dove andranno i loro figli il primo giorno di scuola. L’attuale fiduciario e il gruppo dei Cinque sono stati preparati ad affrontare questo in una riunione del consiglio, nonostante l’intransigenza del Segretario-Direttore che insiste sul fatto che gli studenti non-cattolici ospitati dalla “Papa Francesco” abbiano la priorità, in virtù del fatto che sono “blindati”. Le aule mobili sono fuori questione, ha detto.
Siamo andati sul posto. Sembra che ci sia molto spazio per un’altra aula, come si vede chiaramente nella foto di Google (in alto). YCDSB ha avuto tempo da febbraio per sistemare la logistica.
Forse i membri woke del Consiglio e i suoi fanatici dello staff erano troppo occupati a prepararsi per la revisione giudiziaria della politica dell’YCDSB in merito a una sfida promossa da un Padrino per le Querele di una certa Daria Kandaharian. Lei, studentessa non cattolica, ha chiesto di essere ritenuta idonea a candidarsi come fiduciario studentesco in un consiglio cattolico. Chissà chi la spinge.
L’ironia è che, anche se dovesse vincere e il caso non venisse appellato, si diplomerà e non sarà in grado di prendere quella posizione. Le centinaia di migliaia di spese legali sarebbero state più che sufficienti per accogliere i bambini della “Papa Francesco E.S.” con la soddisfazione dei genitori la cui unica richiesta è che il Provveditorato fornisca loro ciò che hanno diritto costituzionalmente a ricevere nel paradigma genitore-Chiesa-scuola.
Traduzione in Italiano a cura di Marzio Pelù
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