Cultura

Lagioia: “Torino, Salone
del Libro da record”

TORINO – Si è concluso la settimana scorsa il ventiquattresimo Salone Internazionale del Libro di Torino. Edizione insolita per più di un motivo: innanzitutto perché, nonostante il festival si svolga tradizionalmente in primavera, nel 2021 era slittato eccezionalmente in autunno, il che vuol dire che solo sette mesi sono passati tra le due edizioni.

Nonostante questo, evidentemente i lettori non ne avevano avuto abbastanza: quest’anno il Salone ha registrato il record assoluto di visitatori, ben 168.000, superando i 150.000 dell’anno scorso. Anche le vendite dei libri non sono mai state così alte, trascinate dai bestseller e dai titoli con un’ampia cassa di risonanza nel mondo dei social, come “Fabbricante di lacrime” e “Nel modo in cui cade la neve” dell’ignota scrittrice italiana che si nasconde sotto il nome d’arte Erin Doom, o “La canzone di Achillle” della statunitense Madeline Miller.

Il Salone del Libro ha tra l’altro abbracciato significativamente i social e in particolare TikTok, il popolare social cinese basato sulla condivisione di brevi video, usato secondo le statistiche da un italiano su tre. Negli ultimi si è diffusa la figura dei “book-tokers”, influencers che consigliano titoli da leggere, a volt e determinando aumenti importanti nelle vendite. Nell’edizione di quest’anno del Salone alcuni alcune interviste su Tiktok (Alessandro Cattelan, Francesca Michielin, Roberto Saviano) sono state proiettate in streaming, riconoscendo in qualche modo l’importanza del fenomeno.

Il tema dell’edizione di quest’anno era “Cuori selvaggi”, perché, come commenta lo scrittore Nicola Lagioa, direttore del Salone, “ci vogliono pensieri audaci per riportarci sulla rotta di un futuro desiderabile, sono necessari coraggio, intelligenza, generosità, calore umano per gettare nel modo giusto il cuore oltre l’ostacolo”. Tante le novità: tra le più suggestive il Bosco degli scrittori, centro di tutte le attività del Salone a tema ambientalista, un’area di 200 metri quadri dove seguire dibattiti o anche solo fermarsi a leggere tra più di mille alberi e piante. E poi la Casa della Pace, spazio che ha ospitato interventi sul tema della guerra e iniziative a sostegno dell’Ucraina.

La regione ospite di questa edizione è il Friuli-Venezia Giulia, in collaborazione con la fondazione Pordenonelegge; centrale ovviamente quest’anno la figura di Pier Paolo Pasolini, raccontato nel suo centenario da Dacia Maraini e dal cantautore e fumettista Davide Toffolo. Ma non sono mancati altri anniversari da ricordare: i cento anni dalla nascita di Beppe Fenoglio, celebrati in collaborazione con Einaudi, i trenta dall’assassinio di Giovanni Falcone, i dieci dalla scomparsa dell’editore e grafico Enzo Sellerio.

L’evento è stato inaugurato da Amitav Ghosh, tra i maggiori scrittori indiani viventi, con un intervento sul tema della sostenibilità nell’emergenza climatica. Tra gli altri ospiti in primo piano Maria Falcone, sorella Giovanni, il dissidente russo Mihail Shishkin, il premio Nobel per l’economia Joseph Stiglitz, l’attivista africana Vanessa Nakate. Ma è impossibile riassumere il ricchissimo programma, che ha visto più di 1550 eventi, dove hanno trovato rappresentazione tutti i più (e meno) grandi editori italiani con i loro autori: da Simonetta Agnello Hornby a Zerocalcare, passando per Gianrico Carofiglio, Erri De Luca, Carlo Lucarelli, Melania Mazzucco, Walter Veltroni e decine e decine di altri nomi altrettanto in vista.

Tirando le somme sul successo dell’evento, Lagioia ha concluso: “I numeri dicono che questa crescita che c’è anno dopo anno fin dal 2017 non è più una fiammata ma una crescita strutturale. Questo vuol dire che il Salone di oggi è molto diverso da quello di qualche anno fa, è entrato in una nuova dimensione, e bisognerà capire che cosa farne”.

Lo scopriremo nella prossima edizione, già programmata tra il 18 e il 23 maggio 2023.

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