Cultura

“Uccellacci e uccellini” al TIFF

TORONTO – Giovedì scorso è stato proiettato al Tiff di Toronto “Uccellacci e uccellini” di Pier Paolo Pasolini. In occasione del centenario dalla nascita del grande regista, il film è stato restaurato dalla Cineteca di Bologna, in collaborazione con Compass Film e Istituto Luce Cinecitta, e presentato come “classico fuori mostra” a Venezia lo scorso marzo; quella della settimana scorsa è stata invece la prima assoluta in Nord America.

Era prevista anche la presenza dell’attore Ninetto Davoli, che purtroppo non è potuto esserci per motivi legati alla pandemia; Davoli ha comunque inviato un videomessaggio in cui, scusandosi per la forzata assenza, ha salutato affettuosamente il pubblico torontino e ricordato la figura di Pasolini, al quale lo legava non solo la lunga collaborazione professionale ma anche un rapporto di amicizia.

“Uccellacci e uccellini” era, tra tutti i suoi film, quello che Pasolini diceva di amare di più, perché «è “il più povero e il più bello” e poi perché è l’unico mio film che non ha deluso le attese». Alberto Moravia scrisse che con quest’opera il cinema di Pasolini andava a somigliare a una poesia: «è probabilmente il più pasoliniano tra tutti i suoi film, quello, cioè, nel quale il regista si è più avvicinato al discorso libero e pieno di imprevisti che, almeno per ora, sembra essere lo scopo al quale mira il suo cinema». Com’è noto, la trama, estremamente pretestuosa, ruota intorno a un padre e un figlio (interpretati da Totò e Davoli) sulla strada verso una destinazione e ignota, in compagnia di un corvo parlante marxista; finiranno per mangiarselo, un po’ per fame e un po’ perché annoiati dalle sue prediche.

Un film quindi esplicitamente “politico”, ma anche inaspettatamente autoironico e divertente. Al di là delle tante possibili interpretazioni, il restauro però ne esalta anche la struggente bellezza: l’espressività del giovane Ninetto e soprattutto del vecchio Totò (in una delle sue ultime interpretazioni e ormai quasi cieco), il fascino e la desolazione della periferia romana che i due attraversano, le virtuosistiche riprese degli uccelli in volo. E poi, per quanto riguarda l’audio, la magistrale colonna sonora di Ennio Morricone e la voce di Domenico Modugno che, con una trovata veramente geniale, “canta” i titoli di testa.

La proiezione è stata per il Tiff anche l’occasione per annunciare una rassegna di cinema italiano in programma per il prossimo autunno: i dettagli non sono ancora stati divulgati, ma i cinefili faranno bene a tenere gli occhi aperti.

Nella foto, Totò e Ninetto Davoli protagonisti di “Uccellacci e uccellini” (foto credit antoniodecurtis.org)

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