Ontario

Covid-19, boom di contagi nelle scuole 

TORONTO – Boom di contagi. Mai così tanti casi di Covid-19 nelle scuole dell’Ontario come ieri: 409 casi dei quali 333 sono studenti, 75 insegnanti ed uno è un membro del personale non docente. Passano da 921 a 997 gli istituti scolastici dove al momento è attivo un focolaio del virus mentre le scuole chiuse da 44 salgono a 48.

Con le infezioni che lievitano e le assenze degli insegnanti, i provveditorati si trovano ogni giorno di più in difficoltà al punto che a sostituirli momentaneamente sono stati chiamati i presidi, i supplenti e persino gli addetti alla supervisione della mensa.

Sono due scogli, questi, che hanno spinto il sindacato Toronto Elementary Catholic Teachers (TECT) a chiedere con veemenza che alcune delle sue scuole negli hotspot vengano chiuse e gli studenti trasferiti all’apprendimento online.

“La situazione sta diventando insostenibile, non ci sono supplenti a sufficienza per coprire le assenze dei maestri – ha detto la presidente del sindacato, Julie Altomare-Di Nunzio – stanno prendendo il loro posto presidi, insegnanti di musica e persino personale preposto alla supervisione del lunchroom”.

In passato, spiega la Altomare-Di Nunzio, i presidi potevano unire le classi per far fronte al bisogno dei supplenti ma con il Covid non è possibile mescolare bambini di gruppi diversi.

Nel frattempo, nel provveditorato cattolico di Dufferin-Peel, tre membri del personale – tra cui due insegnanti, uno dei quali è ora in coma indotto, e un supervisore della mensa – sono stati ricoverati in ospedale a seguito di un’epidemia di Covid-19 presso la St. Sofia School di Mississauga. A riferirlo al Toronto Star è stata una fonte che ha chiesto di rimanere anonima. St. Sofia fa parte del provveditorato di Dufferin-Peel, che recentemente è stato costretto a chiudere 11 scuole a causa del Covid-19 e della carenza di personale.

L’epidemia nella scuola, al suo apice, ha infettato sette membri dello staff e 10 studenti ma a partire da lunedì, i casi sono scesi a quattro studenti e tre dipendenti. Anche la St. Charles Garnier Catholic School di North York è stata chiusa dalla Toronto Public Health a seguito di un’epidemia che ha infettato un totale di sei lavoratori e tre studenti.

Anche la deputata neo-democratica Marit Stiles ha attaccato l’operato del governo Ford in merito. La Stiles ha affermato che con 500 bambini che risultano positivi al virus ogni settimana, i lavoratori in prima linea nelle scuole non vedono nuovi aiuti e i test asintomatici non hanno raggiunto l’obiettivo di 50.000 test a settimana come promesso dal ministro Lecce. “Il tempo per le mezze misure è decisamente finito”, ha detto risoluta la Stiles.

E mentre la situazione secondo gli insegnanti è gravissima, il ministro dell’Istruzione Stephen Lecce continua a vedere il bicchiere mezzo pieno. Lecce ha affermato che oltre il 99% delle scuole rimane aperto e ha detto di aver parlato con gli ufficiali sanitari di Peel, Toronto e Ottawa, che “hanno confermato che i protocolli di prevenzione delle infezioni in atto hanno contribuito a tenere le scuole al sicuro”.

Shazia Vlahos del Toronto Catholic District School Board ha detto che l’unità di salute pubblica sta sollecitando test alla Our Lady of Victory e in altre strutture dove sono stati scoperti focolai del virus. “Come molti provveditorati della provincia, il Toronto Catholic District School Board continua a rafforzare il suo elenco di supplenti ma continua a fare fatica nell’affrontare le sfide associate all’aumento delle assenze degli insegnanti, alla maggiore frequenza di congedi per malattia a breve termine e alla riluttanza dei supplenti disponibili ad accettare di lavorare durante questa pandemia”, ha detto la Vlahos.

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