CanadaIn edicola

Costo della vita e crisi abitativa
nel mini-budget della Freeland

TORONTO – Aumento del costo della vita e crisi abitativa. I due temi, che hanno monopolizzato il dibattito politico degli ultimi mesi in Canada, saranno al centro dell’Update Fiscale Autunnale che sarà presentato domani dal ministro delle Finanze Chrystia Freeland (nella foto sopra, al centro).

Negli ultimi anni il documento è profondamente mutato nella forma e nei contenuti: in passato il Fall Fiscal Update era semplicemente un resoconto dei conti pubblici federali, contenente alcune delle linee guida del Finanziaria primaverile. Ora invece il documento ha assunto ben altra importanza, con misure e provvedimenti specifici tanto da diventare una sorta di mini-bugdet federale. Sul punto però il ministro ha preferito non fornire troppi dettagli. D’altro canto è forte l’attesa, vista anche la difficile fase che sta attraversando il governo federale, con la popolarità del primo ministro Justin Trudeau ai minimi storici e con la necessità di voltare pagina e cambiare marcia nell’azione di governo.

Freeland alla fine della scorsa settimana ha lasciato intendere l’intenzione dell’esecutivo di intervenire sui punti caldi, senza però entrare nello specifico. “Vogliamo assicurarci – ha dichiarato – di fare gli investimenti di cui i canadesi hanno bisogno, e di fornire i canadesi del sostegno necessario: ma nel farlo – ha poi aggiunto – dobbiamo assicurarci di rimanere fiscalmente responsabili. Non saremo in grado di fare tutto quanto ci viene richiesto”. Anche perché, bisogna ricordarlo, sui conti pubblici pesa ancora un deficit pesantissimo e l’esecutivo ha già manifestato la sua intenzione a intraprendere la strada del risanamento dei conti, con una road map fiscale che dovrebbe culminare nei prossimi anni con l’eliminazione del deficit e il pareggio di bilanci. Quindi in questo momento la vera difficoltà per la Freeland e, più in generale, per il primo ministro e il suo governo, è quella di trovare un giusto equilibrio tra politiche mirate a sostegno dei canadesi sul fronte della crisi abitativa e sul costo della vita e tra le esigenze di bilancio che non permettono più la spesa pubblica fuori controllo.

Negli ultimi mesi l’esecutivo federale ha già approvato alcune misure in questo senso, come l’eliminazione della GST dalla costruzione di nuove unità abitative destinate all’affitto a basso costo, ma il provvedimento non è stato ritenuto sufficiente dall’Ndp di Jagmeet Singh che, pur non essendo parte integrante della maggioranza di governo, con i suoi voti alla House of Commons, garantisce la sopravvivenza dell’esecutivo di minoranza liberale. La Freeland quindi per garantirsi il via libera dei neodemocratici dovrà in qualche modo cedere a qualche loro richiesta, come peraltro fatto dalla primavera del 2022, quando Trudeau e Singh siglarono il patto di legislatura che permetterà al governo di tirare avanti fino al voto del 2025.

More Articles by the Same Author: