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Caso Magnotta, Mendicino di nuovo sotto tiro

TORONTO – Un anno prima che il trasferimento del serial killer e stupratore Paul Bernardo in un carcere di media sicurezza in Quebec innescasse una polemica gigantesca, l’ufficio dell’allora ministro della Pubblica Sicurezza Marco Mendicino era stato informato dei piani per un trasferimento simile, quello del killer Luka Magnotta, nello stesso penitenziario. “Una notifica anticipata è stata fornita all’ufficio del Ministro della Pubblica Sicurezza una volta che il criminale ha ricevuto l’approvazione per il trasferimento e di nuovo una volta determinato il trasferimento”, ha detto la portavoce del Correctional Service Canada (CSC) Esther Mailhot in una dichiarazione a Global News.

Il CSC afferma che l’ufficio del precedente ministro della Pubblica Sicurezza era stato informato nel maggio del 2022 che Magnotta sarebbe stato trasferito in un carcere di media sicurezza nell’agosto di quell’anno. Ma il trasferimento è diventato pubblico solo negli ultimi giorni, dopo che il Toronto Sun ha riferito del suo trasferimento dal carcere di massima sicurezza Port-Cartier, nel Quebec orientale, alla struttura di media sicurezza La Macaza, a nord-ovest di Montreal.

Nove mesi dopo anche Paul Bernardo è stato spostato a La Macaza.

Il servizio penitenziario ha rivelato di aver informato l’ufficio di Mendicino della possibilità di un trasferimento prima all’inizio di marzo e poi di nuovo alla fine di maggio, dopo che era stata fissata una data per lo spostamento. Il primo ministro Justin Trudeau è stato informato il 29 maggio, giorno in cui è di fatto avvenuto, mentre Mendicino ha detto di averlo scoperto il giorno successivo.

Non è chiaro in questo momento quando o se Mendicino sia stato informato del trasferimento di Magnotta a La Macaza. Magnotta – il cui nome alla nascita è Eric Newman – sta scontando una condanna all’ergastolo dopo essere stato ritenuto colpevole nel 2014 dell’omicidio dello studente internazionale Jun Lin.

Magnotta ha ammesso di aver ucciso Lin, di averlo smembrato e di aver spedito parti del suo corpo a partiti politici e scuole.

I partiti dell’opposizione bocciano la decisione del CSC di spostare un altro assassino abominevole e sollecitano il governo a dare un’occhiata più da vicino al processo di trasferimento.

“Le vittime continuano ad essere in secondo piano – ha detto il ministro ombra della Giustizia conservatore Frank Caputo – il trasferimento è il risultato della legge di Trudeau C-83”.

Secondo il C-83, i detenuti devono usufruire delle “misure meno restrittive coerenti con la protezione della società”. Ma i conservatori sostengono che la legge ha facilitato i trasferimenti dei “peggiori” individui come Magnotta e Bernardo.

Il trasferimento di Bernardo ha sollevato critiche e polemiche a non finire, la scoperta che in precedenza anche Magnotta aveva potuto lasciare una prigione di massima sicurezza alla volta di una con meno restrizioni nonostante la gravità dei crimini commessi, sta mandando su tutte le furie canadesi.

“Stiamo esortando il governo a esaminare questo trasferimento, in particolare a consultarsi con i cari della vittima e gli agenti penitenziari che hanno familiarità con il caso”, ha detto in una nota Peter Julian, dell’NDP.

Dal canto suo Corrections Canada ha affermato che le decisioni relative alle rivalutazioni sono “molto approfondite” e vengono prese solo quando un delinquente “può essere gestito in sicurezza in una struttura di media sicurezza”.

“La struttura in cui Magnotta sta attualmente scontando la pena ha un perimetro ben definito con alte recinzioni, è rigorosamente sorvegliata 24 ore su 24, 7 giorni su 7 ed è pattugliata da agenti armati”, ha detto Corrections Canada.

Shane Martinez, avvocato penalista e docente aggiunto di Diritto penitenziario presso la Osgoode Hall Law School della York University, afferma che il CSC prende le sue decisioni “con attenzione” e considera fattori come il “rischio di fuga” e il pericolo per la sicurezza pubblica.

“Alcune persone potrebbero giudicare questo passaggio a strutture di media sicurezza come… ‘Il prossimo passo è che Magnotta sarà rilasciato sulla parola, tornerà nella comunità’. Beh, questo semplicemente non accadrà – ha detto Martinez – la Carta dei diritti e delle libertà vale però per tutti, anche per gli individui che si macchiano dei peggiori crimini come hanno fatto Bernardo e Magnotta”.

Nella foto in alto, Luka Magnotta (da Instagram / luka.magnotta.fanpage)

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