Continuiamo a ricevere numerose lettere sul fiasco all’AGO di Toronto. Abbiamo deciso di pubblicare la seguente missiva.
Esimio Onorevole Joe Volpe, da una festa a una farsa!
Il 2 di marzo 2024 doveva essere ricordato come un evento storico. Perché? Il Presidente del Consiglio dei Ministri del Governo Italiano, Giorgia Meloni, era in visita ufficiale in Canada. Da precisare che si tratta della prima donna nella storia della Repubblica Italiana a ricorpire questa carica, e già questo dice tutto.
Si è tenuto l’incontro con il giovane premier Giustino Trudeau per vagliare i lavori del prossimo G7 capitanato dalla Meloni, e più o meno tutto è filato liscio. Poi, la sera di sabato 2 marzo era previsto un incontro ristretto con la comunità voluto dal giovane Giustino al 317 di Dundas Street West all’Art Gallery of Ontario. Prima osservazione: il centro di Toronto non è in grado di ospitare eventi del genere perché in ogni angolo della città i lavori in corso da decenni, interminabili, rendono insicura la città da tutti i punti di vista. Secondo, un gruppo pro Palestina, non più di 200 persone, stava contestando questo evento: gli invitati incominciavano ad entrare ed i contestatori palestinesi iniziavano ad infierire tra sputi e spinte, così gli addetti alla sicurezza hanno chiuso le porte. La polizia presente era lì, come se nulla fosse. Molti sono rimasti fuori ed io ero uno di questi.
Conclusione, non c’è stato nessun incontro tra i due Primi Ministri e la comunità.
Da persona non addetta ai lavori, mi chiedo se è possibile in un Paese come il Canada, fiore all’occhiello del multiculturalismo, che avvenga tutto questo: è l’assurdo totale, come giustificarlo?
Fare cattivi pensieri è peccare. Ma nessuno mi può contestare che tutto ciò era già preventivato ed il solo responsabile è il giovane Giustino.
Leggo l’articolo di oggi a pagina 4 del Corriere Canadese sulle posizioni della CBC, italofobiche e denigratorie: si potrebbe scrivere un’antologia. La CBC è il niente assoluto, un carrozzone del Luna Park…
Franco Misuraca
Nella foto in alto: l’autore di questa lettera, Franco Misuraca, durante il cinquantesimo anniversario del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo
