Canada

Carney in campo, Freeland proporrà di eliminare la Carbon Tax

TORONTO – Mark Carney entra ufficialmente nella corsa alla successione di Justin Trudeau. Ieri, durante una conferenza stampa organizzata a Edmonton dal deputato dell’Alberta George Chahal, l’ex governatore di Bank of Canada ha ufficializzato la sua candidatura alla leadership liberale, mettendo nero su bianco la sua intenzione di prendere in mano le redini del Partito Liberale in vista delle elezioni federali e, di conseguenza, la carica di primo ministro al posto del dimissionario Trudeau.

“Siamo di fronte alle due più grandi sfide dalla divisione dell’atomo – ha dichiarato ieri – la crisi ambientale e la minaccia dei dazi doganali, che gli Stati Uniti attiveranno tra quattro giorni. Per questo – ha confermato – annuncio la mia candidatura per diventare il prossimo leader liberale e primo ministro”.

La candidatura di Carney non giunge certo come un fulmine a ciel sereno. Da settimane, infatti, il suo nome circolava con insistenza nelle stanze del potere come uno dei papabili, mancava semplicemente l’ufficialità. L’attenzione ora si sposta sull’altra potenziale candidata, Christya Freeland, che annuncerà la sua discesa in campo nella corsa alla leadership questa domenica. L’ex ministro delle Finanze ha postato su X una foto abbastanza eloquente, che conferma in qualche modo la sua intenzione a gettare il guanto di sfida a Carney per la leadership di partito.

Nell’immagine si vede la Freeland, di spalle, intenta a prendere appunti, su un tavolino con tre tazzine di caffè e quattro cellulari. “Quinta tazza di te – è stato il suo commento – e le telefonate non si stanno fermando. Sono grata di avere la possibilità di ascoltare le vostre idee, cari amici liberali”. L’immagine che l’ex vice primo ministro vuole trasmettere è chiara: i liberali la stanno inondando di telefonate per convincerla a rompere gli indugi e candidarsi, quattro telefoni non bastano per contenere l’entusiasmo della base in una sorta di attesa messianica per la discesa in campo dell’ex ministro. Ma è del tutto evidente come la Freeland la sua decisione l’abbia già maturata da un pezzo, e l’immagine rientra perfettamente nella narrazione che l’ex braccio destro di Trudeau cercherà di vendere all’elettorato liberale nei prossimi giorni e nelle prossime settimane.

Nel frattempo la Freeland sta già preparando il terreno sul fronte della sua piattaforma programmatica. La proposta centrale, a quanto sembra, sarà la clamorosa abiura della Carbon Tax. Secondo una fonte bene informata vicina all’ex ministro, la Freeland annuncerà la sua volontà di eliminare la sovrattassa sulle emissioni di anidride carbonica almeno per quanto riguarda le famiglie canadesi. Ora, la sua proposta sembra già partire in salita.

La Carbon Tax, infatti, venne implementata dal governo federale nel 2018, per volontà di Trudeau e dell’allora ministro delle Finanze Bill Morneau. La Freeland all’epoca era ministro degli Esteri, per poi ereditare il portafoglio delle Finanze nel 2020. Da allora l’ex ministro ha sempre difeso con forza la Carbon Tax, fino alla fine, fino alla stesura dell’update fiscale autunnale che è stato l’ultimo documento ufficiale preparato dalla stessa Freeland prima delle sue dimissioni.

La grande difficoltà per l’immediato futuro sarà quindi rappresentata dal cercare di prendere le distanze da un provvedimento altamente impopolare, ma difeso a spada tratta per quattro anni. Non dobbiamo dimenticare che il cavallo di battaglia del leader del Partito Conservatore Pierre Poilievre è proprio la proposta di eliminazione totale della Carbon Tax. Dall’altra parte della barricata, invece, Carney ha sempre difeso l’efficacia della misura e almeno fino a questo momento non ha presentato alcuna proposta di abolizione della legge. Ma anche su questo fronte tutto è possibile.

In alto, la foto postata da Chrystia Freeland su X

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