Canada

Omicron, Paesi al bivio
tra restrizioni
e obbligo vaccinale

TORONTO – Cresce la preoccupazione legata alla variante Omicron in Canada e nel resto del mondo. Il nuovo ceppo, altamente contagioso rispetto al Covid-19 originario, ha costretto numerosi Paesi a riattivare restrizioni che erano state accantonate negli ultimi mesi e ha alimentato il dibattito sulla necessità di arrivare alla vaccinazione obbligatoria della popolazione.

Alcune Nazioni, su questo fronte, hanno già deciso di rompere gli indugi e di andare avanti per la loro strada.

In Austria, ad esempio, è già stato approvato il vaccino obbligatorio, che entrerà in vigore il prossimo febbraio, con delle multe salatissime (oltre 7mila euro, pari a poco meno di 10 mila dollari canadesi) per chi deciderà di non vaccinarsi senza essere in possesso di una valida motivazione medica.

La Germania ha deciso di intraprendere lo stesso percorso. Da un lato è stata approvata una nuova stretta sul Green Pass, dall’altro in parlamento è stato depositato un progetto di legge che, se dovesse essere approvato – e in numeri ci sono – porterà alla vaccinazione obbligatoria di tutta la popolazione dai 12 anni in su.

Anche in Italia il dibattito sull’obbligo del vaccino sta decollando e il governo, per ora, non esclude la possibile approvazione di una misura di questo tipo, mentre la scorsa settimana la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha lanciato un appello affinché si avviasse a livello continentale una discussione ponderata e coordinata sulla vaccinazione obbligatoria.

Il tema, logicamente, è destinato a dividere. Anche qui in Canada nella comunità scientifica troviamo delle posizioni diverse, con la prevalenza però di chi predica un approccio moderato sulla questione: no, in sostanza, all’obbligo di vaccinazione, sì – invece – a una campagna di informazione per convincere le frange degli irriducibili no vax il cui rifiuto del vaccino alimenta e dà forza al contagio in Ontario e nelle altre province.

Mettendo da parte questo, anche volendo arrivare alla vaccinazione obbligatoria ci sarebbero delle difficoltà costituzionali molto rilevanti.

In Canada infatti la Sanità è prerogativa delle singole Province, con il governo federale che può solamente agire sulle leggi quadro e di riferimento. Ottawa, in teoria, potrebbe invocare la legislazione d’emergenza – Emergency Act – ma anche su questo potrebbe scontrarsi con le eventuali resistenze dei governi provinciali. Insomma, lo scenario caotico che ne verrebbe fuori non aiuterebbe a raggiungere quelle sacche di resistenza vaccinale ancora presenti nel nostro Paese.

Resta così da capire cosa potranno fare i vari livelli di governo per fare fronte alla nuova emergenza legata all’Omicron, con i casi che continuano ad aumentare – in Ontario per tre giorni consecutivi abbiamo superato quota mille – e con le feste natalizie alle porte, dove è da mettere in conto come gli scorsi anni un probabile aumento dei contagi.

Rimane tuttavia la speranza legata alla tesi sostenuta da un gruppo di virologi secondo la quale Omicron sarebbe più contagioso rispetto alle altre varianti ma, allo stesso tempo, provocherebbe sintomi più lievi.

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