Canada

Convoy, la lotta di potere
tra gli organizzatori
per un “tesoretto” di circa 24 milioni

TORONTO – L’apparenza, a volte, è davvero lontanissima dalla realtà. Con il passare dei giorni, le testimonianze della commissione d’inchiesta di Ottawa sulla legislazione d’emergenza stanno costruendo, tassello dopo tassello, uno spaccato di realtà completamente diverso rispetto all’idea che ci eravamo fatti dell’intera vicenda.

L’apparenza, appunto, era quella di un colorito e improbabile gruppo di manifestanti, imbevuti di ideologia no vax e “pandemioscettica”, appartenenti per la maggior parte a una ben definita cultura di destra, tra suprematisti, estremisti, anarco-libertari, che hanno occupato il centro storico di Ottawa anche e grazie all’inefficacia della polizia cittadina. Ma sotto questo primo strato di verità, se ne trova uno più profondo, emerso peraltro negli ultimi due giorni.

Il Freedom Convoy, infatti, tra il gennaio e il febbraio del 2022 è diventato una calamita di donazioni e finanziamenti, con cifre da capogiro e con i vari caporioni della mancata rivolta in costante contrasto, per il controllo della protesta e – soprattutto – per il controllo del denaro. Anzi, della montagna di denaro confluito nel movimento. Stando a quanto messo in luce ieri dall’avvocato della Commissione Daniel Sheppard, il Freedom Convoy lo scorso inverno ha raccolto 24 milioni di dollari attraverso molteplici campagne di raccolta fondi che hanno sfruttato il supporto tramite piattaforme di crowdfunding, trasferimenti elettronici e criptovaluta.

Sheppard ha presentato il primo organigramma della complessa rete di raccolta fondi da parte degli organizzatori di convogli, fornendo dettagli sugli importi complessivi raccolti, i conti bancari privati utilizzati e le fonti nazionali e internazionali di donazioni.

La raccolta fondi è avvenuta attraverso l’utilizzo delle piattaforme online GoFundMe e GiveSendGo, (trasferiti elettronicamente a Tamara Lich) e attraverso tre campagne di criptovaluta guidate da Adopt-A-Trucker (istituito da Chris Garrah), Freedom Convoy Token e il più attivo e “significativo” – Honk Honk Hodl.

Sheppard ha detto che la maggior parte dei primi 10 milioni di dollari raccolti sulla campagna GoFundMe proveniva da donatori canadesi – l’86%, con solo l’11% dei donatori americani e il 3% identificato come “altro”.

Al contrario, una volta che le donazioni del Freedom Convoy erano passate alla piattaforma GiveSendGo, dopo che GoFundMe ha congelato il suo conto, la maggior parte dei donatori erano americani: il 59%, mentre i donatori canadesi costituivano il 35% del totale e il 6% è stato identificato come “altro”.

Tutti i trasferimenti elettronici di donazioni al Freedom Convoy provenivano da fonti canadesi, ha aggiunto Sheppard. Le divisioni per le donazioni per separare gli sforzi di un’altra campagna di raccolta fondi del convoglio, soprannominata Adopt-a-Trucker sono state divise in modo simile, ha detto Sheppard, con oltre la metà – il 51% – dei donatori a GiveSendGo identificati come americani, mentre il 43% erano canadesi e il 3% erano “altri”.

I trasferimenti elettronici ad Adopt-a-Trucker erano esclusivamente di origine canadese.

Nei mesi scorsi il governo federale e l’Rcmp avevano parlato di fonti di finanziamenti stranieri, tuttavia il rapporto di sintesi della commissione, presentato ieri all’inchiesta guidata dal giudice Paul Rouleau, è il primo che ha effettivamente stabilito l’origine del denaro che alimenta il convoglio.

Sheppard ha dettagliato quattro principali campagne di raccolta fondi di crowdsourcing che hanno incanalato denaro verso una “Convoy Corporation” frettolosamente costituita e conti bancari personali, prima che la maggior parte dei fondi fosse congelata da ordini del tribunale richiesti dal governo provinciale dell’Ontario e da una coalizione di residenti e imprese di Ottawa in cerca di risarcimento per l’occupazione di tre settimane dello scorso inverno della capitale della nazione.

Ieri, tra gli altri, ha deposto anche Benjamin Dichter, incaricato di gestire i fondi raccolti con le cripto valute: anche lui ha confermato come all’interno del movimento vi fossero divisioni, tensioni e gelosie che con il tempo incrinarono irrimediabilmente i rapporti tra i manifestanti.

More Articles by the Same Author: