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Leadership UCP, corsa a tre
mentre tramonta l’era Jason Kenney

TORONTO – Il conto alla rovescia è finito. Ieri era l’ultima giornata disponibile per votare nella corsa alla leadership dell’United Consevative Party (UCP), con i risultati ufficiali che saranno annunciati il prossimo 6 ottobre. Si conclude quindi un estenuante tour de force iniziato lo scorso 18 maggio, quando i delegati del partito si resero protagonisti del clamoroso voltafaccia al premier dell’Alberta Jason Kenney, in un voto nella review del partito che si concluse con un attestato limitato di fiducia pari ad appena il 51,4 per cento. Kenney nella sostanza fu costretto a prendere atto di non godere più del sostegno delle varie anime della destra dell’Alberta e annunciò il passo indietro, dando il via alla corsa alla leadership.

Sono sette i candidati in corsa alla successione dell’ex ministro federale dell’amministrazione Harper, anche se tutti i sondaggi sono sostanzialmente concordi nell’identificare una corsa a tre per la vittoria finale. Chi riuscirà ad agguantare la leadership del partito sostituirà automaticamente lo stesso Kenney nel ruolo di premier dell’Alberta.

I tre front runner alla vigilia del voto sono Danielle Smith, Brian Jean e Travis Toews, mentre sarà molto difficile per Leela Aheer, Todd Loewen, Rajan Sawhney e Rebecca Schulz recuperare il distacco che – sempre secondo i sondaggi – si è progressivamente accumulato lungo tutti questi mesi.

A settembre, a quanto pare, gli equilibri e i rapporti di forza sono mutati ancora, con la Smith, già leader del Wildrose Party dal 2009 al 2014 e capo ufficiale dell’opposizione nell’assemblea legislativa provinciale dell’Alberta dal 2012 al 2014, che avrebbe accumulato un incoraggiante vantaggio nei confronti dei diretti avversari. I quattro sondaggi effettuati il mese scorso – due da Mainstreet Research e uno rispettivamente da Leger e One Persuasion – danno alla Smith il ruolo di candidata da battere, con le intenzioni di voto che vanno dal 43,4 al 27 per cento.

Siamo di fronte quindi a un buon margine di vantaggio, anche se la partita è ancora tutta da giocare, quanto meno per altri due candidati.

Resta molto forte il livello di consenso nei confronti di Toews, ex ministro delle Finanze dell’amministrazione Kenney, che nei sondaggi va da un massimo del 29 per cento a un minimo del 18,7 per cento. Stesso discorso per Jean, con una forchetta che va dal 30 per cento al 12 per cento.

Del tutto residuali le percentuali degli altri quattro candidati, che comunque attendono di avere in mano conferme concrete dai voti che saranno annunciati giovedì.

In ogni caso, con la sostituzione in corsa del leader dell’Unite Conservative Party, in Alberta si chiude l’era Jason Kenney. Un’era fatta di alti e bassi, con l’ex ministro federale che ha prima guidato la cavalcata e il rilancio della destra provinciale, salvo poi rimarne travolto clamorosamente per via del malcontento strisciante all’interno dello stesso partito.

Nel luglio 2016, Kenney annunciò la sua intenzione di candidarsi per la leadership del Progressive Conservative dell’Alberta.

Kenney si dimise dal suo seggio nel parlamento federale il 23 settembre 2016, dopo aver seduto alla Camera dei Comuni per oltre 19 anni.

Venne eletto leader del partito il 18 marzo 2017, su una piattaforma di fusione con il Wildrose Party. La fusione tra i due partiti divenne operativa nel luglio 2017, con lo stesso Kenney eletto leader del neonato UCP il 28 ottobre 2017.

Il 16 aprile 2019, Kenney guidò l’UCP a un governo di maggioranza nelle elezioni generali dell’Alberta del 2019, sconfiggendo la premier in carica Rachel Notley del New Democratic Party. Kenney è stato criticato per la sua gestione della pandemia di COVID-19 da parte dei membri all’interno dell’UCP e del pubblico in generale, innescando la revisione della leadership nel maggio scorso. Ora per l’Alberta è giunto il tempo di voltare pagina.

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