Il Commento

Il wokismo non costruisce
né Paese né società

TORONTO – Il Premier del Quebec, Francois Legault, con il 17% di vantaggio sul suo [non] rivale più vicino all’Assemblea Nazionale, continua a “caratterizzarlo” come un “nemico dello Stato” – la Nation Quebecoise, s’intende. In un articolo di Francesco Veronesi pubblicato la scorsa settimana, il sondaggista Angus Reid, nel suo primo sondaggio dopo le elezioni del Quebec, ha trovato il Premier così avanti rispetto ai partiti “mainstream” riconoscibili ai canadesi da essere a malapena colti dal proverbiale margine di errore.

Prima delle ultime elezioni, aveva individuato per l’elettorato le vere minacce (“l’ennemi”) alla Nation Quebecoise (non più da chiamare la belle Province). Cioè il wokismo. Ha portato a casa la vittoria.

Ecco come ha dipinto il “woke”, in un’intervista del 16 settembre 2021 con TVA: “per me, è qualcuno che vuole farci sentire in colpa per aver difeso [quello che siamo] la nazione del Quebec, per aver difeso i nostri valori…

Ha proseguito, “si può parlare di bruciatori di libri, gente che vede discriminazioni in tutto e per tutto… [tanto che non si ha più] il diritto di difendere i valori della maggioranza”. Restate concentrato su quello che siamo, dice il Premier.

Gocciola… gocciola… gocciola… poi, “all’improvviso”, le tue fondamenta sono marce e si sgretolano. Legault avrebbe potuto applicare altrettanto facilmente il concetto ai fiduciari woke dei vari consigli scolastici e ai loro amministratori nell’Ontario meridionale.

Siamo a soli tre mesi dall’inizio di un nuovo anno accademico. Se siete genitori con figli nei sistemi scolastici pubblici di Toronto e Halton, a parte il “bullismo”, avete visto le vostre scuole chiuse mentre la polizia indagava su aggressioni con armi letali, minacce di attentati, aggressioni sessuali, spaccio di droga apertamente e risse che includono insegnanti e “studenti”.

Ad Halton, il Provveditorato sembra più interessato a salvaguardare il diritto di un insegnante “in transizione di genere” di presentarsi come vuole. Un gruppo di genitori sta preparando una causa civile contro il Provveditorato e i suoi fiduciari. A Toronto, il Provveditorato pubblico è stato costretto a fare marcia indietro sui suoi piani per condurre un censimento studentesco che appare ad alcuni gruppi di genitori poco più che una copertura per approfondire sull’ identità “di genere” degli studenti. Quel gruppo ha già raccolto oltre 35.000 firme a sostegno per porre fine all’iniziativa.

I corrispondenti Provveditorati “cattolici”, in cui i trustee woke hanno insediato personale amministrativo che la pensa allo stesso modo, sono nel bel mezzo di controversie legali che andranno al cuore delle loro dichiarazioni di intenti, la legittimità elettorale di alcuni dei loro fiduciari e la sostenibilità finanziaria dei loro programmi nel caso in cui le decisioni legali andassero contro di loro.

L’ultima di queste azioni giudiziarie, esaminata il 25 novembre, presso la Corte Superiore dell’Ontario, dal giudice Frederick Myers, è stata avviata da un’insegnante (e dai suoi sostenitori, tutti contrari alle scuole cattoliche) la cui obiezione è fondata sulla premessa che quella professoressa avrebbe potuto essere assunta in precedenza se i Provveditorati cattolici non avessero richiesto la prova della “Cattolicità”.

Il giudice Myers sembra riluttante a lanciarsi in una decisione che potrebbe provocare una “crisi” costituzionale. Per una volta, la Sezione di Diritto Costituzionale del Ministero del Procuratore Generale dell’Ontario – l’imputato – nella persona di Padraic Ryan è d’accordo. La Corte prenderà una decisione quando sarà pronta… ma non adesso.

Nella foto in alto, Francois Legault nell’immagine di copertina del suo profilo Twitter – @francoislegault

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