TORONTO – “È un luogo di destinazione per qualsiasi tipo di eventi: dagli affari alle conferenze accademiche, dal turismo tradizionale, ai festival artistici, ai matrimoni, ai buongustai alla ricerca di quell’esperienza culinaria prodotta dai maestri chef (le nostre nonne) che creano la loro magia con ingredienti che solo i prodotti agricoli biologici, tipici del nostro territorio, possono offrire…” così ha introdotto l’esperienza tropeana il suo entusiasta Primo Cittadino, Giovanni Macrì, alla redazione del Corriere. Ho dovuto interrompere; sembrava carichissimo e pronto a decantare i benefici e le virtù della sua nativa cittadina calabrese all’infinito.
Il sindaco Macrì insiste di non impegnarsi in esercizi di vanagloria. La sua città è la Perla del Mediterraneo, per buone ragioni. La sua posizione geografica, le sue acque e le sue spiagge sono stupende; la sua storia è un intreccio di popoli, miti, leggende e scontri di civiltà e imperi greci, romani e così via. Il suo presunto fondatore fu l’incomparabile eroe antico, Ercole.
È stato quel tipo di conversazione. I suoi due colleghi sembravano altrettanto entusiasti. “Siamo stati recentemente eletti al primo posto nella graduatoria del Borgo dei Borghi, in un concorso che chiedeva agli italiani di scegliere il più bello tra i Borghi più belli d’Italia”, si entusiasma l’assessore comunale agli Affari Genberali, Greta Trecate. “Vorremmo invitare i vostri lettori ad assaporare le nostre delizie culinarie e culturali”, ha aggiunto, “e ad investire in ciò che Tropea ha da offrire”.
“Qualsiasi studioso di storia potrà testimoniare il ruolo e il contributo che la nostra Città ha dato nel corso dei millenni, nonostante le nostre dimensioni relativamente ridotte (circa 6.000 abitanti). Ma, come popolo, abbiamo sempre guardato con impazienza alla fase successiva e ciò implica un apprezzamento di ciò che è avvenuto prima, mentre pianifichiamo il futuro delle prossime generazioni”, ha affermato Macrì.
“La nostra è ancora una cultura orientata alla famiglia. Si tratta dunque inevitabilmente dell’ingegneria, dell’architettura, della preparazione alimentare, del tessile, dell’eleganza, dell’istruzione e dei servizi, il cui potenziale di crescita economica è stato per troppo tempo considerato secondario, ma non più”, aggiunge con la determinazione di chi parla fiducioso che il suo “popolo”/elettorato sia tutt’uno con la sua visione del futuro.
Mi chiedevo se questi grandi progetti fossero parte integrante della nuova politica pubblica del governo nazionale riguardante la ripresa economica basata sul turismo intitolata “Ritorno alle Radici”. Un astuto Macrì ha risposto rapidamente che né lui né il suo Consiglio apprezzano il ruolo di un apparato politico con le mani tese in una posa elemosinaria. Piuttosto, il suo e il loro ruolo è quello di preparare progetti sostenibili a medio e lungo termine in grado di attrarre investimenti privati e pubblici con ritorni invidiabili. Devono trascendere gli obiettivi a breve termine motivati politicamente.
Mariantonietta Pugliese, presidente dell’Associazione Turistica Pro Loco Tropea, incaricata di attuare tali progetti e massimizzare l’immenso potenziale turistico di Tropea, ha offerto un esempio. “Abbiamo avviato un piano per aggiornare l’infrastruttura richiesta dai consumatori e dai residenti di oggi. Per soddisfare queste esigenze abbiamo incoraggiato un contemporaneo e graduale cambiamento dello statuto comunale per consentire diversi usi per gli immobili precedentemente esclusivamente monouso, incoraggiando la transizione residenziale verso il territorio periferico del centro storico tutelandone le capacità agricole”, ha affermato con orgoglio.
Mi sono chiesto se questo significasse che puntavano a trasformare il centro storico in una serie di cooperative Air B&B con alcuni organi di governo autoregolamentati per garantire la qualità del servizio. Macrì, senza battere ciglio, ha risposto: “Non vogliamo escludere nulla che possa essere sostenibile e lungimirante. Avremmo potuto adottare l’approccio del ‘parco giochi di destinazione’, di cui esistono innumerevoli esempi di successo anche in Italia e soprattutto qui al Sud. Abbiamo invece optato per un tema espresso al meglio nell’invito: vieni, crea e vivi l’esperienza di Tropea”.
Qualunque fosse l’obiettivo, il colloquio col trio di Tropea mi ha spinto a leggere più cose sulla loro città di quante ne avessi fatte su qualsiasi altra cittadina da un bel po’ di tempo. Buon per loro… e per me/noi.
Qui sotto, le foto della visita della delegazione di Tropea in redazione