TORONTO – L’Ontario si avvicina alle elezioni provinciali. Oggi il premier Doug Ford si incontrerà con la vice governatrice Edith Dumont per la richiesta ufficiale di scioglimento del parlamento provinciale e l’indizione del voto anticipato: con il via libera, scontato, il leader del Progressive Conservative domani, come previsto dal protocollo istituzionale della Provincia, annuncerà l’ufficialità del voto anticipato, con il ritorno alle urne fissato per il 27 febbraio. Ma anche se mancano questi passaggi istituzionali per ufficializzare il voto, siamo già in campagna elettorale.
Il governo provinciale, infatti, ha già messo in cantiere una serie di misure che hanno una chiara valenza elettorale e che diventeranno parte integrante della piattaforma programmatica del Progressive Conservative. Ultimo in ordine di tempo l’annuncio di ieri fatto dal ministro della Sanità Sylvia Jones, che va a toccare uno degli elementi di crisi del sistema sanitario provinciale: la mancanza, cioè, di un numero sufficiente di medici di famiglia per soddisfare le esigenze della popolazione.
Ebbene l’esponente dell’esecutivo ha presentato un piano d’investimento per cercare di risolvere il problema, con un impegno economico di 1,4 miliardi di dollari che si andranno ad aggiungere a 400 milioni di dollari già annunciati in precedenza.
L’obiettivo, queste le parole del ministro, è quello di “assicurare un collegamento per ogni residente dell’Ontario con un medico di base o con un team sanitario’’. “Con questo investimento storico e trasformativo, ora possiamo raggiungere il nostro obiettivo di collegare ogni persona nella provincia che desidera un fornitore di cure primarie”, ha aggiunto la Jones in una nota.
Il governo afferma che il suo piano farà in modo che tutti coloro che erano in lista d’attesa per Health Care Connect al 1° gennaio 2025 saranno collegati a un team di cure primarie entro la primavera del 2026.
Secondo il governo, circa due milioni di abitanti dell’Ontario in più avranno accesso all’assistenza primaria entro il 2029 attraverso il piano, principalmente attraverso l’aggiunta di altri 305 team di assistenza primaria.
Le équipe di assistenza primaria includono un medico di famiglia o un infermiere, nonché altri professionisti sanitari come infermieri, assistenti medici, assistenti sociali, dietologi e altri.
Nel frattempo però il governo provinciale deve fare i conti anche le notizie non proprio positive che arrivano dal Financial Accountability Officer. L’organo di controllo del bilancio dell’Ontario stima infatti che la decisione del governo di accelerare il lancio delle vendite di alcolici nei negozi all’angolo costerà alla provincia più di 600 milioni di dollari.
Si tratta di quasi tre volte l’importo che il governo conservatore progressista ha detto che costerebbe accelerare la tempistica.
Il Financial Accountability Officer afferma in un rapporto presentato ieri che la legalizzazione della vendita di birra e vino nei minimarket, nei grandi magazzini e in altri negozi di alimentari costerà 1,4 miliardi di dollari fino al 2030, e 612 milioni di dollari di questo sono dovuti ai tempi accelerati.
Il piano precedente del premier Ford era quello di espandere le vendite di quelle offerte di alcolici entro il 2026, ma a maggio ha annunciato che sarebbe invece accaduto nel 2024. La provincia ha dichiarato che un “accordo di attuazione anticipata” con The Beer Store prevedeva che l’Ontario pagasse all’azienda fino a 225 milioni di dollari per aiutarla a mantenere aperti i negozi e i lavoratori impiegati.
Insomma, il governo che vuole tenere i conti in ordine avrebbe sperperato fondi pubblici per accelerare il piano, pagando una salatissima penale il cui peso ovviamente ricadrà sui contribuenti.
Ma un’altra polemica è destinata ad entrare prepotentemente nella campagna elettorale: quella delle Greenbelt, lo scandalo nel quale sono rimasti coinvolti alcuni componenti della maggioranza che sostiene l’esecutivo. La leader liberale Bonnie Crombie ha infatti rinnovato ufficialmente la richiesta all’Rcmp di fare piena luce sui presunti favoritismi concessi dal governo provinciale ad alcuni costruttori nella fascia protetta dalla Greenbelt.
L’Ndp nel frattempo ha presentato la prima promessa elettorale: togliere il pedaggio dall’Highway 407, l’autostrada a pagamento a Nord della 401.
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