TORONTO – Un voto anticipato, per depotenziare la possibile crescita dei liberali e catturare il vantaggio che gli viene dato in tutti i sondaggi. Doug Ford continua a riflettere sulla possibilità di accelerare i tempi, forzare la mano e andare alle urne nettamente in anticipo rispetto alla data prevista per la prossima tornata elettorale, in programma nel giugno del 2026. L’ipotesi di elezioni in Ontario è circolata con insistenza prima della chiusura dei lavori parlamentari prima della pausa estiva e ancora oggi continua ad essere discussa nelle stanze del potere a Queen’s Park.
Ma cosa potrebbe convincere il premier ad anticipare la tabella di marcia e chiudere una legislatura in tutta fretta dopo appena due anni? In questo momento l’esecutivo guidato da Ford può godere di una netta maggioranza nell’assemblea legislativa provinciale, con 83 seggi, ben al di sopra della soglia minima dei 67 seggi che decreta la maggioranza assoluta. Non vi sono quindi problemi di tenuta o stabilità di governo, che può promuovere la propria agenda senza alcuna possibilità per le opposizioni di mettersi di traverso in fase di approvazione dei progetti di legge.
Ma l’ipotesi del voto anticipato nasce all’interno della maggioranza stessa, che tornando alle urne prima della fine della legislatura depotenzierebbe la possibile minaccia costituita dalla nuova leader del Partito Liberale, Bonnie Crombie, che – almeno nelle previsioni di alcuni analisti – potrebbe crescere nel consenso popolare fino a diventare una potenziale minaccia per la rielezione di Ford alla guida dell’Ontario. In questo momento i sondaggi sorridono al Progressive Conservative, che secondo 338canada.com viaggia intorno al 42 per cento delle preferenze, con una proiezione dei seggi che parla di 93 potenziali deputati a Queen’s Park se si votasse in questo momento.
I liberali, seppur in netta crescita, non vanno oltre il 26 per cento, mentre l’Ndp guidato da Marit Stiles è fermo al 20 per cento. Andare al voto adesso vorrebbe dire governo di maggioranza, altri quattro di stabilità per l’esecutivo e costringerebbe la nuova leader liberale all’opposizione.
Con il passare elle settimane e dei mesi, i grit potrebbero andare a recuperare voti potenziali nell’elettorato neodemocratico e questo potrebbe mettere a repentaglio i futuri piano di governo del premier in carica.
Nel frattempo le opposizioni si dicono pronte all’ipotesi del voto anticipato. L’NDP e i liberali si sono affrettati a preparare i loro partiti a competere per il governo. “Stiamo certamente sentendo le stesse voci di tutti gli altri: che il premier voglia indire elezioni molto presto”, ha detto Stiles .
“Ha deciso di indire le elezioni prima delle elezioni federali, quindi penso che tutti possiamo contare su questo. Ho incaricato la mia squadra di essere pronta per le elezioni in autunno”.
Stiles ha detto che il suo partito è in uno “sprint di 10 settimane” per prepararsi a combattere le elezioni, se verranno indette. Ciò significa fissare presto le date per nominare i candidati nei 124 collegi elettorali dell’Ontario, a partire dai parlamentari in carica, e reclutare nuove persone per candidarsi.
I liberali dell’Ontario, guidati da Bonnie Crombie, sono sulla stessa lunghezza dì’onda. Il partito ha già nominato i suoi parlamentari in carica per correre di nuovo sotto la bandiera liberale alle prossime elezioni, con Crombie che promette che “molto presto” i membri che non sono nel caucus inizieranno ad essere nominati. “Ho squadre di persone che bussano alle porte – questo partito si sta preparando e saremo pronti quando ci saranno le elezioni”.
Nella foto in alto: Queen’s Park, sede del parlamento provinciale
More Articles by the Same Author:
- Offerta di sostegno a Trudeau, scatta il fuoco incrociato sul Bloc Quebecois
- Tensioni nel caucus liberale, l’Ndp attacca il governo in vista del voto
- Il Bloc è pronto a fare da stampella al governo Trudeau, ma le richieste non saranno a basso costo
- Economia e sondaggi, Trudeau alla prova del nove al caucus liberale a Nanaimo
- Ipotesi elezioni dopo la rottura dell’accordo tra Trudeau e Singh