Toronto

Trasporti, deficit e politiche abitative:
pressing della Chow sui consiglieri

TORONTO – Trasporti, sicurezza, politiche abitative, buco di bilancio e imposte. È lunghissima la lista di tematiche che verranno messe sul tavolo della discussione a City Hall il prossimo 19 luglio, data in cui è stato fissato il primo meeting del Consiglio Comunale dopo la vittoria alle elezioni di Olivia Chow. Il neo sindaco ha voluto forzare i tempi, accelerando sul calendario dell’insediamento – previsto per il 12 luglio – per poter fin da subito presentare la propria agenda. Sarà quindi una marcia a tappe forzate fatta di scadenze, consultazioni e dibattiti, una road map amministrativa nella quale saranno gettate le basi e le linee guida del prossimo budget cittadino e nella quale saranno fissate le priorità della nuova amministrazione a City Hall.

Oltre a questo la Chow ha intenzione di tastare il polso del Consiglio Comunale, per capire di prima mano quali siano i rapporti di forza in Comune. Non una conta vera e propria dei consiglieri disposti ad appoggiare fin da subito il suo programma – i tempi non sono ancora maturi – ma un tentativo di capire se via sia la possibilità di creare sin da subito un gruppo di maggioranza a sostegno della nuova amministrazione. Per raggiungere questo obiettivo sarà necessario un lavoro certosino dell’ex parlamentare neodemocratica, visto che anche dopo la vittoria di lunedì scorso la Chow ha confermato la sua intenzione a non fare ricorso ai nuovi poteri attribuiti al sindaco con i quali potrebbe tranquillamente governare con il sostegno di appena otto consiglieri comunali su venticinque.

“Consenso” diventa quindi la parola d’ordine a City Hall, cercando di coinvolgere anche i consiglieri comunali che si sono candidati alla corsa a sindaco e sono andati incontro a una cocente sconfitta come Josh Matlow, Brad Bradford a Anhtony Perruzza.

Anche se in più di un’occasione dopo la vittoria alle elezioni il neo sindaco ha ribadito che la priorità resta quella legata alle politiche abitative e alla mancanza di alloggi a prezzi contenuti, il faldone più scottante per la nuova amministrazione è quello relativo al buco di bilancio. Il rosso dei conti è di 1,2 miliardi di dollari e in questo momento l’ipotesi di salvataggio da parte del governo provinciale e dell’esecutivo federale è ancora in alto mare.

Su questo la Chow ha dichiarato ieri la sua intenzione di convocare la commissione esecutiva ad agosto con l’obiettivo di valutare soluzioni a lungo termine per abbassare il rosso di bilancio.

Il premier dell’Ontario Doug Ford ha ribadito come la Provincia sia intenzionata a tendere una mano alla Città di Toronto, ricordando però che è compito dell’amministrazione cittadina “tenere i conti in ordine”. Una tesi, quella del leader del Progressive Conservative, che è stata in qualche modo ribadita anche da Justin Trudeau. Il primo ministro, nel complimentarsi pubblicamente per la vittoria alle urne, ha sottolineato come Ottawa in questo momento non si intrometterà in una vicenda dove di fatto non ha alcuna competenza specifica. “È compito della Provincia intervenire – ha dichiarato il leader liberale – e sostenere le città che sono nella sua giurisdizione”.

Insomma, la patata bollente passa a Queen’s Park, che dovrà fare una prima mossa per tappare almeno in parte il buco di bilancio. Il governo federale potrebbe quindi intervenire solamente in un secondo momento.

In ogni caso la nuova amministrazione è intenzionata ad attivare nuovi strumenti impositivi per aumentare il gettito in entrata. Nel programma elettorale della Chow, infatti, era presente la proposta di aumentare dall’1 per cento al 3 per cento la tassa comunale per gli alloggi sfitti, mentre è in cantiere l’aumento della tassa di trasferimento di proprietà per le case con un valore pari o maggiore di tre milioni di dollari. Resta da capire, però, quanto potranno incidere queste due voci sul traballante bilancio comunale che si deve ancora riprendere dalla zavorra lasciata dai due anni della pandemia di Covid-19.

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