Cultura

‘Ricchi a tutti i costi’, commedia nera all’italiana

TORONTO – In un’epoca in cui alcuni settori dell’industria cinematografica sono diventati terreno fertile per attivisti politici, è incoraggiante vedere il ritorno nei cinema di una commedia apolitica, tagliente e leggermente offensiva. La recente uscita di Netflix di “Ricchi a tutti i costi” è una gradita pausa rispetto ai film appesantiti da un’agenda a cui il pubblico si è recentemente abituato.

“È raro trovare una commedia un po’ nera con un umorismo nero e cinico, un po’ dell’umorismo di Woody Allen e quindi è il benvenuto”, dice Christian De Sica, che interpreta il marito e padre inquieto ma arrendevole del film. È un film su una buona famiglia che complotta e fa cose terribili, e non del tutto per le giuste ragioni. Come le persone nel mondo reale, le intenzioni dei personaggi nel film oscillano tra il bene e il male, e talvolta con poco o nessun rimorso per le conseguenze delle loro azioni. Se la base del buon umore è l’onestà, allora questa commedia ottiene un punteggio elevato, per quanto ridicola possa sembrare la premessa.

La storia narra di una famiglia di quattro persone composta da una figlia con una mentalità da vittima, un figlio spaventato dalla sua stessa ombra e genitori meschini. Eppure questa famiglia disfunzionale riesce ad affascinarci, in gran parte grazie alle performance appassionate del cast. Quando l’eredità di sei milioni di dollari della nonna viene minacciata da un truffatore Casanova, la famiglia ha quattro giorni per bloccare il matrimonio improvvisato della nonna. Oltre a salvarle la vita, la famiglia è ugualmente preoccupata – per il proprio interesse – di proteggere i sei milioni di dollari della nonna. In modo ridicolo, ma non del tutto fuori dal regno della plausibilità, decidono di complottare l’omicidio dello sposo. E l’intero scenario è quasi incessantemente divertente, espresso magnificamente in un modo italiano caustico e autoreferenziale. Quando la nipote Alessandra (interpretata da Dharma Mangia Woods) viene rimproverata per non aver “spinto il truffatore giù dal dirupo” quando ne aveva la possibilità, la madre la prende di mira: “Da ragazza sei sempre stata così, non è vero Ale? Hai scelto la danza ma hai mollato i saggi. Hai iniziato a nuotare ma hai saltato le gare. ‘Aiuto, mi viene l’ansia, sono lenta’. Devi superare questa cosa, amore mio”.

Il regista Giovanni Bognetti descrive i protagonisti del film come “una famiglia normale che deve fare i conti con qualcosa come un omicidio e lo fa con la normalità dei loro rapporti”. La trama dell’omicidio, sebbene insensibile e spregevole, è uno strumento comico necessario che riunisce una famiglia distrutta e pone al pubblico una semplice domanda: quanto siamo succubi del nostro condizionamento? Bognetti non sostiene affatto l’omicidio, ma come dice Anna Finocchiaro che interpreta Anna (la figlia della nonna), è semplicemente divertente vedere come “Anna pianifica questo omicidio come una gita all’IKEA”.

In un’epoca in cui i film sono così spesso pubblicizzati, ecco che arriva un film che diverte con un mix di assurdità, brutale onestà e umorismo genuino. Il modo in cui lo facciamo.

Guarda ‘Ricchi a tutti i costi ’su Netflix

Massimo Volpe, autore di questa recensione, è un filmmaker e scrittore freelance di Toronto: scrive recensioni di film/contenuti italiani su Netflix

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