Canada

Tassi di interesse, atteso un nuovo taglio in una situazione di grande incertezza

TORONTO – Nonostante una situazione di grande incertezza, la Bank of Canada dovrebbe tagliare di un ulteriore 0,25% i tassi di interesse che dovrebbero così scendere a 2,75%. La guerra commerciale – in continua evoluzione – con gli Stati Uniti non dovrebbe dunque influire, almeno per il momento, sulle scelte della banca centrale canadese che si trova a dover stabilire la politica monetaria in un momento in cui l’inflazione ha mostrato segni di “resistenza” e l’economia sembra riprendere vigore, tuttavia in un quadro di totale incertezza generata dai continhui annunci e dietrofront del presidente statunitense Donald Trump sui dazi.

“È una posizione molto difficile per la Bank of Canada”, ha affermato Randall Bartlett, vice capo economista del Desjardins Group, a Global News. Nel caso di un proungata guerra commerciale Canada – Stati Uniti, infatti, l’inflazione probabilmente aumenterà nel breve termine a causa delle interruzioni commerciali e le perdite di posti di lavoro nei settori più colpiti potrebbero accumularsi rapidamente se tali settori non riceveranno una proroga delle tariffe, sostiene Bartlett, quale prevede anche che il Canada cadrà in recessione entro la metà dell’anno se i dazi doganali elevati saranno ancora in vigore.

Siamo ben lontani dalla traiettoria che l’economia canadese aveva seguito entrando nel 2025. Alla fine dell’anno scorso c’erano segnali che i precedenti tagli dei tassi di interesse della banca centrale canadese stavano iniziando a filtrare nell’economia: tutto indicava che il 2025 sarebbe stato un anno di ripresa, dopo i sei tagli consecutivi operati dalla Bank of Canada per portare il tasso di interesse al 3%. Poi, però, è arrivato lo “shock tariffario” di Trump e tutte le previsioni sono saltate.

La CIBC prevede che la banca centrale canadese effettuerà comunque un taglio di un quarto di punto domani, mercoledì, abbassando il tasso di riferimento al 2,75% e con ulteriori tagli a seguire quest’anno se l’incertezza commerciale dovesse persiste, anche se – sempre secondo Bartlett – i margini di manovra della Bank of Canada saranno limitati dalla situaizone del dollaro canadese che è attualmente in calo.

Il “loonie” è vulnerabile non solo ai colpi inferti dalla guerra commerciale, ma anche ad un differenziale crescente tra i tassi di riferimento in Canada e negli Stati Uniti. Se la banca centrale canadese abbassasse troppo bruscamente il suo tasso di riferimento, anche il “loonie” potrebbe scendere, portando ad un aumento maggiore dell’inflazione sui prodotti alimentari ed altri beni importati dagli Stati Uniti. In poche parole: l’unica certezza, in questo momento, è l’incertezza.

Tiff Macklem, governatore della Bank of Canada (foto dalla pagina Facebook di Bank of Canada)

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