Canada

Svolta del governo: stop a esportazioni di armamenti verso Israele

TORONTO – Il governo federale si prepara a bloccare l’esportazione di armi verso Israele. A confermare la svolta dell’esecutivo è stato il ministro degli Esteri Melanie Joly subito dopo il voto sulla mozione presentata dall’Ndp che chiedeva il riconoscimento unilaterale della Palestina. Una mozione non vincolante, ricordiamolo, che è stata approvata a larga maggioranza alla House of Commons in una versione però abbondantemente annacquata e ammorbidita per evitare spaccature all’interno del Partito Liberale.

“Il Canada non ha approvato nuovi permessi di esportazione di armi verso Israele dall’8 gennaio scorso e questo congelamento continuerà fino a quando Ottawa non sarà in grado di garantire che le armi siano utilizzate correttamente”, ha detto Joly.

I permessi di esportazione che sono stati approvati prima dell’8 gennaio rimangono in vigore. “Il Canada ha uno dei regimi di permessi di esportazione più rigorosi al mondo. Non ci sono permessi aperti per l’esportazione di armamenti letali in Israele”, ha detto Joly. La legge canadese vieta l’esportazione di armi se potrebbero essere utilizzate in “una grave violazione del diritto internazionale umanitario” o “gravi atti di violenza contro donne e bambini”.

Dall’inizio dell’intervento israeliano nella Striscia di Gaza in seguito al brutale attacco di Hamas del 7 ottobre scorso, sono stati uccisi quasi 32mila palestinesi, la maggior parte dei quali – secondo i dati delle Nazioni Unite confermati dagli Usa – donne e bambini innocenti.

Il parlamento canadese ha approvato lunedì una mozione non vincolante sul conflitto di Gaza che chiedeva al governo di “cessare l’ulteriore autorizzazione e il trasferimento di esportazioni di armi verso Israele”.

Il Canada comunque è un fornitore minore di armi a Israele: dopo gli attacchi mortali di Hamas del 7 ottobre, il Canada ha autorizzato almeno 28,5 milioni di dollari canadesi di nuovi permessi, più del valore di tali permessi concessi l’anno precedente.

Il ministro degli Esteri di Tel Aviv, Israel Katz ha criticato il Canada per la decisione. “Mi dispiace che il governo del Canada stia compiendo questo passo che mina il diritto di Israele all’autodifesa di fronte agli assassini di Hamas che hanno commesso terribili crimini contro l’umanità e contro israeliani innocenti, compresi anziani, donne e bambini”.

“La storia giudicherà severamente gli atti attuali del Canada”, ha aggiunto.

È utile ricordare che oltre a chiedere la sospensione di tutti gli scambi di beni e tecnologie militari con Israele, la mozione iniziale sollecitava un immediato cessate il fuoco e la fine dei trasferimenti illegali di armi ad Hamas, e invitava il gruppo a rilasciare tutti gli ostaggi israeliani catturati durante l’attacco del 7 ottobre.

Tre deputati liberali hanno votato contro il loro partito, bocciando la mozione presentata dall’Ndp e sostenuta dal governo liberale.

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