Canada

Stallo alla Camera, in arrivo la deadline per evitare il default dei pagamenti

OTTAWA – Lo stallo alla House of Commons raggiunge i due mesi e mette a rischio il normale funzionamento del governo. Sono passati sessanta giorni dall’inizio dell’ostruzionismo avviato dal Partito Conservatore nella controversa vicenda che ruota attorno al Sustainable Development Technology Canada (SDTC), l’agenzia governativa ormai defunta al centro delle indagini dell’Auditor General. Secondo quanto appurato, il SDTC avrebbe violato per 90 volte le leggi in vigore sul conflitto d’interessi, e nell’attribuzione di appalti e commesse governative a 10 differenti progetti non è stata considerata l’ineleggibilità delle aziende che si sono aggiudicate i contratti.

Il partito di Pierre Poilievre da due mesi chiede all’esecutivo di rilasciare tutti i documenti in suo possesso all’Rcmp, mentre i liberali si difendono, sostenendo di aver già reso pubbliche oltre 21mila pagine di documentazione. Il braccio di ferro per ora non è arrivato a una soluzione e con l’avvicinarsi della pausa invernale dei lavori parlamentari, il rischio di default si fa sempre più concreto.

Stando a quanto comunicato la scorsa settimana dal ministro del Tesoro Anita Anand, la Camera deve approvare alcuni piani di spesa che hanno avuto il via libera con il budget primaverile per un totale di oltre 21 miliardi di dollari: fondi, quelli bloccati alla House of Commons, che servono a finanziare i vari dipartimenti in svariati ambiti, dalla Sanità al piano dentistico nazionale, passando per gli stanziamenti ai programmi per gli indigeni, quelli destinati alla Difesa, ai veterani e all’accoglienza dei rifugiati.

Secondo il governo, il mancato via libera provocherebbe lo stallo nel normale svolgimento del lavoro nei singoli dicasteri. E ora, come ha confermato lo Speaker della Camera Greg Fergus, abbiamo anche una scadenza ben precisa: la contrapposizione deve essere risolta entro e non oltre il 10 dicembre, altrimenti il rischio default diverrebbe concreto e irreversibile. Per sottobanco continua il dialogo tra la maggioranza e le opposizioni per superare in qualche modo il muro contro muro, senza gli effetti sperati.

Tra le varie ipotesi che stanno circolando nelle stanze del potere ormai da qualche settimana c’è anche quella all’eventuale ricorso da parte di Justin Trudeau dello strumento della “prorogation”, lo strumento istituzionale in mano al primo ministro che gli consente di azzerare i lavori parlamentari e sospendere il parlamento per un periodo indefinito. Secondo alcuni analisti una delle opzioni sul tavolo sarebbe quella dello stop alla legislatura e il contemporaneo passo indietro di Trudeau dal ruolo di primo ministro, per permettere ai liberali di dotarsi di una nuova leadership prima del prossimo appuntamento alle urne, in programma nell’ottobre del 2025. Ma in questo caso si imbocca un sentiero del tutto ipotetico, che per ora non trova conferme. Sul tavolo, adesso, resta la necessità di superare la contrapposizione per evitare il rischio paralisi dei vari dipartimenti federali.

More Articles by the Same Author: