TORONTO – Il governo canadese ritarderà per la seconda volta l’estensione del suicidio assistito alle persone con malattie mentali, perché il sistema “non è pronto” per una sua espansione. Lo ha annunciato il ministro della Sanità, Mark Holland. Nel 2021, il governo ha prorogato il provvedimento fino al 17 marzo 2024.
Holland ha affermato che il governo è d’accordo con un rapporto della commissione parlamentare congiunta pubblicato lunedì scorso che raggiunge la stessa conclusione e che la morte assistita dovrebbe essere offerta a tali pazienti solo quando può essere “fornita in modo sicuro e adeguato”.
Il ministro ha affermato che il governo prevede di presentare una risposta al rapporto nei prossimi giorni, che chiederà più tempo per attuare il cambiamento ma non ha detto quanto tempo il governo chiederà oltre l’attuale scadenza di marzo.
“Siamo d’accordo con la conclusione a cui è giunto il comitato, cioè che il sistema, in questo momento, non è pronto e che è necessario più tempo”, ha detto Holland ai giornalisti.
Il rapporto pubblicato lunedì e realizzato da una commissione speciale di deputati e senatori ha concluso che il sistema, creato nel 2016, non è pronto per essere esteso ad altri casi. Il rapporto rileva che non ci sono abbastanza professionisti per valutare i pazienti con malattie mentali e assisterli nel suicidio. Prima che il rapporto fosse pubblicato, due dei maggiori gruppi di opposizione, il Partito conservatore e l’NDP, avevano chiesto una sospensione a tempo indeterminato dell’espansione del suicidio assistito per le persone con malattie mentali.
Il suicidio assistito, un processo attraverso il quale le persone affette da malattie possono ricevere aiuto da un medico per porre fine alla propria vita, è stato approvato nel 2016 in Canada per quelle persone la cui morte era prevedibile. Ma nel settembre 2019, la Corte Superiore del Quebec, su richiesta di due persone affette da malattie incurabili ma non terminali, ha stabilito che era incostituzionale limitare il suicidio assistito ai pazienti la cui morte era prevedibile. Per questo, la sentenza del Quebec aveva costretto i legislatori canadesi a considerare l’estensione del suicidio assistito alle persone con malattie mentali.
Le opposizioni chiedono ai liberali di abbandonare del tutto l’estensione.
“Se il governo liberale andrà avanti con questa espansione radicale e pericolosa del MAID, ciò porterà inevitabilmente alla morte prematura di canadesi che avrebbero potuto stare meglio”, hanno affermato i conservatori in una dichiarazione attribuita ai deputati Michael Cooper, Shelby Kramp-Neuman e Ed Fast.
Ma Holland ha chiarito che il governo andrà avanti, affermando che la questione non è se le persone debbano poter accedere alla morte assistita per motivi di salute mentale, ma che si tratta piuttosto di preparazione.
“Quello che stiamo dicendo è che, affinché qualcuno in una situazione difficile, che si trova in un incubo di salute mentale, dopo aver provato assolutamente di tutto, alla fine dovrebbe avere quel diritto di accedere aL MAID – ha detto – ma il sistema deve essere pronto e dobbiamo farlo bene”. Un rapporto pubblicato alla fine dello scorso anno ha rilevato che nel 2022 il numero di suicidi assistiti in Canada è stato di 13.241, con un aumento del 30% rispetto all’anno precedente e del 4,1% di tutti i decessi avvenuti nel Paese quest’anno.
Nella foto in alto, Il ministro della Sanità Mark Holland (Twitter)