Toronto

City Hall ancora a caccia di risorse: tassa per gli stranieri che comprano casa

TORONTO – Continua la disperata caccia di nuove risorse a City Hall. Con un buco di bilancio che sfiora l’1.8 miliardi di dollari e con la presentazione alle porte del budget lacrime sangue di Olivia Chow (nella foto sopra) – il documento sarà portato in consiglio comunale domani – l’amministrazione cittadina sta cercando di aumentare gli introiti per fare cassa.

Sotto l’ex sindaco John Tory, la chiave era stata la tassa approvata per chi possiede case e appartamenti sfitti, un balzello che ha contribuito a rimpolpare le anemiche casse pubbliche di Toronto.

Ora, la nuova amministrazione si sta focalizzando sul mercato immobiliare, in particolare quello che riguarda i compratori stranieri che decidono di acquistare un’abitazione in città. È stata passata al vaglio ieri dalla Commissione Esecutiva di City Hall la proposta di introdurre un’imposta pari al 10 per cento del valore per le compravendite di case a Toronto laddove l’acquirente non è in possesso della cittadinanza canadese.

Il balzello andrebbe ad affiancarsi a una tassa provinciale, approvata dal governo conservatore guidato dal premier Doug Ford, pari al 25 per cento del valore totale della casa. In tutto quindi un compratore dall’estero si vedrebbe appioppato un ulteriore 35 per cento al costo finale della casa. È del tutto chiaro che questa mossa punta a scoraggiare la speculazione che arriva dall’estero, che se da un lato immette risorse finanziaria nell’economica canadese, dall’altro va ad aggravare la crisi abitativa che attanaglia non solo Toronto, ma anche l’Ontario e l’intero Canada.

Nel caso in cui venisse approvata la nuova tassa, comunque, ne sarà rimandata l’entrata in vigore fino al prossimo anno, quando scadrà il blocco di due anni imposto dal governo federale per l’acquisto in tutto il Canada di abitazioni da parte di acquirenti stranieri.

Nel frattempo cresce l’attesa per la presentazione del Budget 2024, in programma domani a City Hall. La scorsa settimana la bozza del documento è stata discussa presso la Commissione Budget sulla base anche degli input che sono arrivati dai residenti, dapprima attraverso le townhall telefoniche e poi con gli interventi direttamente a City Hall.

Sebbene il documento sia pressoché definitivo, il sindaco è ancora in tempo per apportare alcuni cambiamenti, così come al Consiglio Comunale i consiglieri da qui al 14 febbraio saranno in grado di presentate mozioni e proposte di modifica. Di certo, come ha confermato la stessa Chow, l’amministrazione cittadina apporterà dei cambiamenti sulle proposte di modifica di tassazione per le multiresidenze destinate all’affitto: nella bozza presentata nei giorni scorsi, è stato proposto un aumento del 6 per cento rispetto allo scorso anno. Il sindaco ha confermato che nella nuova proposta ci sarà un sensibile abbassamento degli aumenti per non penalizzare chi ha una casa in affitto. Per tutte le altre unità abitative, l’aumento complessivo proposto è del 10,5 per cento.

Resta infine da sciogliere un nodo importante, quello del finanziamento all’accoglienza dei rifugiati. Il conto da pagare è salato, pari a 250m milioni di dollari. Nella bozza del Budget è previsto un ulteriore aumento delle tasse di proprietà del 6 per cento (in totale 16,5 per cento dallo scorso anno) nel caso in cui il governo federale decidesse di non stanziare i fondi per i rifugiati. Un’ipotesi questa remota, vista la necessità dell’esecutivo di tenersi buono l’elettorato torontino.

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