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Sinner, primo italiano
che trionfa a Washington

TORONTO – Nessun italiano era mai riuscito a vincere il torneo di Washington, in 52 anni di storia. Ma in questa estate davvero ‘magica’, in cui l’Italia trionfa ovunque ed in ogni disciplina sportiva, anche nel tennis gli azzurri non potevano fare di meno. Così, il 19enne Jannik Sinner da San Candido riesce nell’impresa e trionfa nell’Open statunitense. Il 19enne ‘rosso malpelo’ – originario della Val Pusteria – vince il ‘Citi Open’ sul cemento di Washington battendo in finale il 26enne statunitense Mackenzie McDonald, numero 64 del mondo, col punteggio di 7-5, 4-6, 7-5 dopo una battaglia di quasi tre ore e conquista il suo primo ATP 500, terzo titolo in carriera su quattro finali disputate.

Con questo successo, Sinner da numero 24 passa alla 15esima posizione del ranking mondiale ed è atteso a Toronto per l’ATP Masters 1000 Canada. Sinner diventa anche il più giovane vincitore di sempre di un torneo da cinquecento punti ed il secondo italiano – dopo Matteo Berrettini al Queen’s – Sinner diventa il secondo italiano a vincere nel 2021 un ATP 500.

“Non mi interessa tanto se sono il più giovane a vincere un ATP 500 – ha detto Sinner dopo la finale -. Ci sono tanti giocatori che hanno fatto molto meglio di me. Voglio solo migliorare, lavorare tanto. Il mio team è sempre alle mie spalle, mi dà consigli. Prima di questa bella settimana avevo perso tre o quattro al primo turno. Ma è quello che fa un ragazzo di 19 o 20 anni. Non puoi essere continuo a questa età come i giocatori di 25, 26 anni che sono al vertice di questo sport. Sono molto felice di questo torneo e di questo titolo, ma non mi interessa se sono il più giovane a vincere perché so che la strada è ancora lunga”.

In conferenza stampa, appena dopo aver sollevato il trofeo a Washington, Sinner ha parlato di una finale con McDonald dura soprattutto dal punto di vista mentale. “Ho avuto tante occasioni che non ho potuto sfruttare (10 set point annullati dall’americano nel primo set, ndr) innanzitutto perché il mio avversario stava giocando meglio nei momenti cruciali. È stato un po’ come andare sulle montagne russe”.

Il numero 2 d’Italia ha poi aggiunto: “Ho iniziato bene nel terzo, ho cercato di giocare più veloce, a un ritmo più alto. Così gli ho strappato il servizio”. Eppure Sinner, nel terzo e decisivo set, vinceva per 5-2 per poi farsi recuperare sino al 5-5 dal tennista statunitense.

“Entrambi eravamo nella stessa situazione, – ha precisato l’azzurro – abbiamo provato a rimanere forti mentalmente e fisicamente, visto che la partita è durata quasi tre ore. Io poi ho giocato anche il doppio, ma a 19-20 anni, recuperi velocemente. Perciò penso sia una vittoria soprattutto mentale”.

Sinner, lucido e critico verso sé stesso, ammette: “Quando dovevo chiudere la partita, non l’ho fatto”. E per competere con i migliori del mondo, spiega Sinner, “la strada è ancora lunga. Quando affronti i migliori, devi davvero giocare il tuo tennis migliore. E penso che ci sia ancora tanto lavoro da fare. Devo lavorare duro, fare tanta esperienza, giocare partite importanti e momenti importanti nelle partite. Oggi sicuramente ce ne sono stati tanti, da questa partita posso imparare molte cose”.

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