Canada

Schulte: “Un momento storico emozionante”

TORONTO – Le tanto attese scuse ufficiali sono finalmente arrivate. Ieri, come promesso nel 2019, il primo ministro canadese, Justin Trudeau, ha porto le scuse agli italo-canadesi per l’internamento subito nella Seconda guerra mondiale. Oltre 600 italo-canadesi furono internati dopo che l’Italia dichiarò guerra agli Alleati nel 1940, mentre 31mila persone furono segnalate come “nemici stranieri”. “È stato un momento incredibilmente emozionante, una giornata importante per gli italocanadesi nella mia circoscrizione e in tutto il Paese – ha detto la deputata al Parlamento federale per King-Vaughan e ministro per gli anziani Deb Schulte – è stata una giornata commovente soprattutto per le famiglie. In passato ho avuto l’opportunità di parlare con alcune di loro e sono sicura che questa è stata una giornata molto, molto significativa per i familiari delle persone internate, una giornata storica”.

Ci sono voluti 70 anni per giungere alle scuse formali, per far uscire dalle labbra di un primo ministro tre semplici parole: “We are sorry”. “Quel che conta è che oggi è un giorno importante, che questo momento è finalmente arrivato – aggiunge Schulte – c’è un grande lavoro alle spalle, Joyce Pillarella ha fatto una ricerca incredibile, raccogliendo informazioni, radunando le famiglie in attesa di questa straordinaria giornata. È vero c’è voluto del tempo ma finalmente questo momento è arrivato e dovremmo tutti celebrare”.

Fu un periodo buio, quello, per gli italiani emigrati in Canada. Tenuti sotto controllo, costretti a fornire le impronte digitali, a presentarsi una volta al mese alle autorità locali, guardati con diffidenza ed anche internati in campi divenuti tristemente famosi come quelli di Petawawa ed Hamilton in Ontario. Senza alcuna accusa circoscritta e senza un giusto processo. Colpevoli solo di essere di origine italiana, salvo poi essere liberati, senza alcun risarcimento per i beni confiscati.

“Combattere il regime fascista che stava con la Germania nazista fu giusto ma incolpare gli italo-canadesi che rispettavano la legge fu sbagliato”, ha dichiarato ieri in Parlamento Trudeau. Ed è stato anche triste che le scuse siano arrivate quando di internati in vita ne sono rimasti davvero pochi. “Non possiamo cambiare il passato, non possiamo cambiare il corso della storia ma riconoscere gli errori fatti in precedenza. Dal momento che a riconoscerli è il capo del governo canadese stiamo sicuramente facendo un passo in avanti per rimarginare la ferita causata alla comunità italocanadese, una ferita mai completamente cicatrizzata – aggiunge la ministra Schulte – ammettere lo sbaglio commesso è anche l’occasione per imparare la lezione, per far sì che quanto accaduto non si ripeta più”.

Una ingiustizia storica per gli italiani in Canada – molti dei quali avevano anche il passaporto canadese – che pur essendo cittadini esemplari avevano la colpa di essere italiani. Italiani che avevano scelto il Canada come la loro seconda patria, che contribuivano con slancio dal punto di vista sociale, economico e culturale al Paese ma che furono tacciati come “enemy aliens”. Sì, nemici stranieri.

Dal primo ministro liberale Mackenzie King – che al tempo ordinò l’internamento degli italocanadesi – al primo ministro Justin Trudeau che ieri ha porto le scuse: ora il cerchio si può finalmente chiudere.

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