Toronto

Scuole cattoliche, al bando la parola “N.”

TORONTO – L’uso della parola N., che ha ha connotazioni negative nei confronti delle persone di colore, è stato vietato nelle scuole del provveditorato scolastico cattolico di Toronto. Non si può dire e neppure leggere libri che la contengono. Solo i ragazzi neri possono continuare a usarla, tutti gli altri no.

La policy del Toronto Catholic District School Board (TCDSB), in vigore da quest’anno, ha bandito dalle sue aule anche tutti i libri di autori non neri che contengono l’insulto.

Il nuovo protocollo è entrato in vigore quest’anno dopo essere stato diffuso internamente la primavera scorsa e approvato a maggio.

Da settembre, la policy ha imposto la rimozione di classici letterari come Of Mice and Men dai programmi delle scuole superiori. Altri libri che rientrano nel divieto includono Lord of the Flies, un classico nelle scuole superiori, e Gone with the Wind.

Come era prevedibile non tutti hanno accolto la nuova policy a braccia aperte. Le diverse vedute di alcuni insegnanti di inglese e i fiduciari scolastici hanno generato conflitti. Alcuni docenti si oppongono al divieto generale che reputano uno strumento brusco che ignora sia il contesto storico dei libri interessati sia le intenzioni e gli atteggiamenti antirazzisti di alcuni degli autori bianchi che hanno usato l’insulto nella loro narrativa, tra cui Mark Twain in The Adventures of Huckleberry Finn, Harper Lee in To Kill a Mockingbird e John Steinbeck in Of Mice and Men.

Catherine (nome di fantasia) è una insegnante di letteratura nelle scuole superiori che nel vedere il memo che circolava la scorsa primavera nella scuola riguardo la parola N., ha sorriso incredula immaginando che fosse stato preparato senza consultare gli insegnanti di inglese come lei. “Come potrebbe un consiglio scolastico bandire Steinbeck?”, si è chiesta sconcertata.

“Gli insegnanti sono incoraggiati a essere esigenti e attenti nella selezione dei libri con un obiettivo incentrato sullo studente. Riconosciamo che i libri scritti da autori non neri con l’uso della parola N. arrecano danno alla nostra comunità e, come tale, si suggerisce agli educatori di usare il proprio giudizio professionale e di considerare un libro più appropriato da usare”, ha affermato Shazia Vlahos, responsabile esecutivo delle comunicazioni, relazioni con il governo e strategia per il provveditorato.

Ma questo, puntualizza Catherine, non è un suggerimento. È una regola ferrea da seguire alla lettera.

Alla domanda se il protocollo N-word influisca sulla presenza di questi libri nelle biblioteche scolastiche, oltre che in classe, e se qualche libro sia stato rimosso dalle scuole in base a questo protocollo, Vlahos ha detto solo che “le biblioteche sono costantemente impegnate ad aggiornare i libri”.

Il risultato è che a rimetterci saranno gli studenti che non potranno leggere molti classici della letteratura e non avranno neppure modo di fare l’analisi con gli insegnanti.

Nelle immagini in alto, le copertine di alcuni classici della letteratura banditi dal TCDSB

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