Canada

Scuola online, genitori
sul piede di guerra

TORONTO – Sono iniziate ieri le lezioni online per gli studenti dell’Ontario ma della didattica a distanza molti genitori non ne possono più. Cresce sempre più nella provincia il malcontento per la decisione del governo Ford di chiudere le scuole per far fronte al dilagare dei contagi di Covid-19.

Un gruppo di genitori agguerriti ha deciso anche di inviare un messaggio chiaro e forte al premier Doug Ford non facendo seguire ai propri figli le lezioni online. Per il terzo anno consecutivo i ragazzi vengono sballottati dalla frequenza in presenza alle lezioni virtuali. “Semplicemente non seguiremo una direttiva che non ha più senso per noi – ha detto in un’intervista Angie Tingas, madre di quattro figli che risiede a Toronto – sento che questo è l’unico modo che i genitori hanno per dire al governo che non siamo d’accordo con questa chiusura delle scuole”.

L’anno scorso lo studio virtuale, ha fatto presente Tinga, non è stato positivo per i suoi figli e quindi all’inizio di questa settimana ha informato le loro scuole che non li avrebbe iscritti alle lezioni online.
Boicottare le lezioni virtuali è secondo la residente di Hamilton Melisa Mariutti, madre di due bambini, “il modo per mostrare al governo che facciamo sul serio”.

Laura Jamieson, che risiede a Orangeville e di figli in età scolastica ne ha due, afferma che l’apprendimento a distanza l’anno scorso è stata un disastro non solo per suo figlio di 10 anni, ma per l’intera famiglia. “Ogni cinque minuti urlavo: ’Vai online, dovresti essere online!’ Eravamo l’uno contro l’altro. Ci urlavamo costantemente addosso”, ha detto Jamieson.

I genitori, specialmente quelli con bambini più piccoli, affermano che può essere davvero difficile facilitare l’apprendimento al di fuori della classe in senso fisico, senza l’autorità di un insegnante presente in carne ed ossa e in una casa piena di tv, giocattoli, fratelli e altre distrazioni.

I genitori sono in seria difficoltà nel gestire la situazione sia che siano molto permissivi sia che decidano di essere autoritari con i propri figli. “Ci viene chiesto molto – ha detto Tinga, che non crede che sia giusto per un genitore assumere quotidianamente il ruolo di un severo maestro di scuola – non siamo quel genere di genitori. Non urleremo ai nostri figli, nessuno schiaffeggerà il proprio figlio per non essere online”.

Dal canto suo il governo dell’Ontario afferma di rendersi perfettamente conto dei problemi ai quali vanno incontro le famiglie. “Sappiamo che genitori e studenti stanno affrontando grandi livelli di difficoltà durante questa pandemia”, ha dichiarato a CBC News Caitlin Clark, portavoce del ministro dell’Istruzione Stephen Lecce.

Nel frattempo Bronwen Alsop dell’Ontario Families Coalition – gruppo di genitori che si battono per tenere le scuole aperte – ha organizzato una raccolta fondi sulla pagina Go Fund Me allo scopo di intentare una azione legale. Finora sono stati raccolti oltre 18mila dollari. “L’Ontario è la provincia dove c’è stata la chiusura delle scuole più lunga, chiusura che ha causato danni collaterali a lungo termine ai nostri bambini e alle nostre famiglie durante questa pandemia – si legge – i nostri figli sono stati ignorati durante questa pandemia. È tempo di ritenere responsabili coloro che non prendono in considerazione le necessità dei nostri figli durante questa pandemia”.

(Foto: Gofundme.com)

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