Canada

Sciopero Stellantis,
Ford e GM: effetti in Canada, Unifor
sul piede di guerra

TORONTO – L’onda lunga dello sciopero nel settore automobilistico negli Stati Uniti è destinata a produrre delle ripercussioni anche in Canada. Ne sono convinti gli analisti del settore, che mettono in luce come la vertenza negli States provocherà un probabile inasprimento nel braccio di ferro tra il sindacato Unifor e la Ford – la deadline per la trattativa è fissata al 18 settembre – e allo stesso tempo causerà disagi concreti anche nel settore della componentistica di casa nostra.

Le tre maggiori case automobilistiche statunitensi hanno ripreso i colloqui con il sindacato Uaw per porre fine allo sciopero che da venerdì ha paralizzato diversi siti. La trattativa per il rinnovo del contratto collettivo, durata diversi mesi, è al palo e il contratto ora è scaduto. “Oggi abbiamo avuto discussioni ragionevolmente produttive con la Ford”, ha dichiarato l’Uaw (United Auto Workers).

Da venerdì sono stati chiusi tre siti: uno stabilimento General Motors a Wentzville (Missouri), un altro stabilimento Stellantis a Toledo (Ohio) e una filiale Ford a Wayne (Michigan). Si tratta di 12.700 dei 146.000 iscritti all’Uaw presso i tre produttori, noti anche come “Big Three”, che non hanno mai affrontato uno sciopero simultaneo.

In Canada il negoziato tra la Unifor e la Ford – con Stellantis e Gm in attesa di accodarsi all0altra casa automobilistica di Detroit – non sta producendo alcun risultato tangibile. A fare il punto della situazione è stata la presidente del sindacato. “Fino a questo momento abbiamo ricevuto due offerte da Ford Motor Company – ha dichiarato Lana Payne – e le abbiamo respinte entrambe. Allo stesso tempo posso confermare che siamo arrivati in una fase di stallo e il negoziato va avanti”. Oggi tuttavia è il giorno in cui scade il contratto collettivo: dal 19 settembre in poi Unifor potrebbe annunciare l’inizio dello sciopero.

Negli Stati Uniti repubblicani imputano la controversia industriale al presidente degli Stati Uniti Joe Biden, alla sua presunta responsabilità per l’impennata dell’inflazione e al suo desiderio di accelerare la transizione energetica dell’industria automobilistica.

Nella sua lista iniziale di richieste, l’Uaw ha chiesto un aumento salariale del 40%, che corrisponde all’aumento medio degli stipendi dei dirigenti delle tre aziende negli ultimi quattro anni. Secondo quanto riportano i media statunitensi, Stellantis, la casa madre di Chrysler, Dodge, Jeep e Ram, ha dichiarato che la sua offerta più recente prevedeva un aumento immediato del 10% e ulteriori aumenti che avrebbero aumentato i salari in totale del 21% nel corso della durata del nuovo contratto, che di solito è di quattro anni.

L’azienda ha inoltre dichiarato di aver offerto la possibilità di adeguare i salari in base all’inflazione. In base alla sua proposta, i nuovi assunti raggiungerebbero il massimo salario – attualmente 32 dollari l’ora – in quattro anni anziché in otto. Secondo l’Uaw, la General Motors ha aumentato la sua offerta giovedì, portando l’aumento salariale proposto dal 18 al 20%.

Ma i lavoratori a ore sostengono che i giganti dell’auto devono produrre pacchetti significativamente migliori per compensare quelli che definiscono magri salari e tagli ai benefit dopo la crisi finanziaria del 2008, quando sia GM che Chrysler hanno subito riorganizzazioni fallimentari.

In tutto sono 13mila gli operai del settore dell’auto hanno incrociato le braccia in tre stabilimenti statunitensi di General Motors, Ford e Stellantis. Dopo il fallimento del tentativo di trovare all’ultimo minuto un accordo per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici, il leader del maggiore sindacato che li raccoglie, lo United Auto Workers venerdì ha annunciato lo sciopero. “Stasera, per la prima volta nella nostra storia, colpiremo tutti e tre i Big Three contemporaneamente”, ha detto il presidente della United Auto Workers Shawn Fain in un webcast due ore prima della scadenza del contratto con General Motors, Ford e Stellantis. Fain ha detto che il sindacato sciopererà in uno stabilimento di ciascuna delle tre principali case automobilistiche: uno stabilimento GM a Wentzville, Missouri; una struttura Stellantis a Toledo, Ohio; e uno stabilimento Ford a Wayne, Michigan, ma solo per le operazioni di assemblaggio finale e verniciatura. L’UAW rappresenta circa 150.000 lavoratori negli Stati Uniti, quindi lo stop sarà, almeno inizialmente, molto limitato.

Tuttavia, Fain ha descritto lo sciopero come finalizzato a massimizzare la pressione sulle aziende mentre i negoziati continuano. Il presidente Biden si è schierato a favore dello sciopero: “Quei profitti record non sono stati condivisi equamente”, ha detto, sollecitando un contratto che sia “giusto e dovrebbe essere vantaggioso per entrambe le parti”. “Nessuno vuole uno sciopero ma rispetto il diritto dei lavoratori di sfruttare le loro opzioni previste dal sistema di contrattazione, comprendo le loro frustrazioni”.

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