TORONTO – Doug Ford mischia le carte nella sua compagine governativa e mostra qualche apertura sul fronte della Greenbelt. Il premier dell’Ontario – che sta vivendo il periodo più delicato da quando ha assunto il potere nel 2018 – cerca di uscire dall’angolo e promette una revisione delle applicazioni fatte sui terreni protetti dalla Greebelt. Una mossa, quella annunciata ieri dal leader del Progressive Conservative, che è stata accolta con diffidenza dalle opposizioni: troppo poco e troppo tardi ripetono la leader dell’Ndp Marit Stiles e il leader ad interim del Partito Liberale John Fraser, che invece chiedono al premier di desecretare tutti i documenti – appalti, contratti, email – relativi ai terreni del Greenbelt. Ford ha bocciato la richiesta, così come nell’agenda di governo non è prevista la restituzione dei terreni implicati nello scandalo emerso dai rapporti dell’Auditor General e del commissario all’Etica provinciale.
Le dimissioni del ministro alle Politiche Abitative Steve Clark hanno provocato un effetto domino nell’esecutivo provinciale. Ford ha quindi deciso di procedere a un rimpasto di governo, affidando il delicato incarico ministeriale lasciato da Clark a Paul Calandra, che lascia il dicastero per le Case di Cura a Lunga degenza a Stan Cho. Caroline Mulroney diventa il ministro del Tesoro, Prabmeet Sarkaria passa ai Trasporto mentre Rob Flack assume l’incarico di ministro Associato per le Politiche Abitative.
Todd McCarthy entra nel governo con l’incarico di ministro associato dei Trasporti, Nina Tangri diventa ministro associato per le Piccole imprese, mentre Andrea Khanjin viene promossa al ruolo di vice capogruppo alla Camera.
Toccherà quindi a Calandra sbrogliare la matassa, esattamente come aveva dovuto fare quando aveva ereditato il dicastero delle Long Term Care da Merrilee Fullerton in piena emergenza Covid.
Il politico italocanadese dovrà in primo luogo esaminare i due rapporti che hanno messo in luce la mancanza di trasparenza nel processo di assegnazione dei terreni ai quali sono state tolti meccanismi di protezione ambientale e i presunti favoritismi verso una ristretta cerchia di imprenditori edili.
Contemporaneamente Calandra dovrò avviare il processo di rivalutazione di tutte le applicazioni presentate per la rimozione delle tutele garantite dalla Greenbelt.
Il tutto, ovviamente, sarà fatto sotto l’occhio vigile delle opposizioni, che su questo fronte promettono battaglia in vista del riavvio dei lavori parlamentari a Queen’s Park dopo la lunga pausa estiva.
“Gli abitanti dell’Ontario – ha fatto sapere la Stiles – non chiedono l’ennesima revisione di un processo che già sappiamo essere corrotto: vogliono che le terre della Greenbelt siano ripristinate e vogliono che questo governo sia ritenuto responsabile per aver manipolato il sistema. Gli abitanti dell’Ontario non ricevono né l’uno né l’altro da Ford oggi – in effetti, la sua revisione rischia di aprire ancora di più la cintura verde ai ricchi insider corrotti dei conservatori. È uno spreco di tempo e denaro dei contribuenti. Ford deve riaprire immediatamente il parlamento in modo che si possano ripristinare queste terre nella Greenbelt.
“Nonostante il rimpasto di governo – ha sottolineato Fraser – possiamo vedere che attorno al tavolo siede sempre la stessa gente coinvolta nello scandalo. Il governo dovrebbe avviare un processo di trasparenza, rendendo pubblici tutti i documenti relativi alla Greenbelt”.
IL RIMPASTO
- Paul Calandra è il nuovo ministro per le Politiche Abitative;
- Prabmeet Sarkaria ministro dei Trasporti;
- Caroline Mulroney ministro del Tesoro;
- Stan Cho ministro per le Long-Term Care;
- Rob Flack ministro associato per le Politiche Abitative
- Todd McCarthy ministro associato dei Trasporti
•Nina Tangri ministro associato per le Piccole imprese.
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