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House of Commons a mezzo servizio, scontro sui vaccini 

TORONTO – Il governo federale non ha fatto abbastanza per tutelare i canadesi sul fronte vaccini. È questa l’accusa mossa dai leader del Partito Conservatore e dell’Ndp durante la primissima seduta parlamentare dell’anno ieri a Ottawa.

Una seduta nella quale tutti i partiti hanno votato a favore di una mozione procedurale che conferma l’assetto ibrido dei lavori parlamentari fino al prossimo giugno, seguendo un modello che è già stato sperimentato per buona parte del 2020: i deputati, cioè, potranno decidere se partecipare ai lavori della House of Commons in persona oppure a distanza, attraverso quella versione modificata dell’app Zoom che tanto era stato criticata per ragioni di sicurezza.

Allo stesso tempo i leader di tutti i partiti, pur lasciando piena libertà ai propri parlamentari, spingeranno affinché alle sedute della Camera partecipi solamente un numero limitato di Mp.

Come era prevedibile, il ritardo nella distribuzione dei vaccini Pfizer è stato l’argomento principale dibattuto ieri alla Camera. Erin O’Toole ha attaccato a muso duro il primo ministro Justin Trudeau, reo a suo giudizio di non essere stato in grado di difendere gli interessi del Canada di fronte ai presunti problemi logistici della Pfizer che hanno portato a un momentaneo ma significativo taglio nella produzione dei vaccini.

“Non avremo una vera svolta nel contrastare il Covid – ha dichiarato il leader conservatore – fino a quando non avremo quei vaccini. La nostra intera economia dipende dall’arrivare a quella svolta. La gente sta vivendo la seconda ondata della pandemia, ci sono lockdown, coprifuoco e noi non abbiamo scorte sufficienti? È una situazione inaccettabile”. Che, a detta di O’Toole, ha un solo responsabile: il primo ministro, il cui approccio verso la Pfizer è stato giudicato troppo soft. Anche perché, è questo il ragionamento di O’Toole, avanti di questo passo la vaccinazione di massa in Canada non terminerà prima del 2023 e non nel prossimo autunno, come indicato dallo stesso Trudeau.

Anche l’Ndp non è soddisfatto dell’azione di governo. Jagmeet Singh ha chiesto al primo ministro un maggiore impegno sia sul fronte dei vaccini, con la priorità per le fasce più deboli della popolazione, sia sul fronte degli aiuti governativi per i canadesi maggiormente colpiti dalla crisi economica provocata dalla pandemia di Covid-19.

Trudeau, dal canto suo, ha promesso il massimo impegno del governo per accelerare la distribuzione dei vaccini non appena riprenderanno ad arrivare le forniture la prossima settimana.

Oltre a questo, c’è grande attesa per le decisioni di Health Canada su altri due vaccini che potrebbero essere approvati dall’ente regolatore a breve: quello della Johnson and Johnson e quello di Astrazeneca.

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