TORONTO – Un giro di vite senza precedenti sulla criminalità: è quello che ha promesso, ieri, Pierre Poilievre, durante il suo tour elettorale che ha toccato Sault Ste. Marie – dove il leader conservatore ha tenuto un “rally” particolarmente partecipato – e Brampton, Ontario. La sua proposta di legge, tesa a colpire i “criminali di professione dilaganti”, ha un nome eloquente: “Three Strikes, You’re Out Law” (“Tre Colpi, Sei Fuorilegge”) e prevede, in sintesi, di rinchiudere in carcere per dieci anni, senza libertà condizionata, cauzione o arresti domiciliari, a seguito di una terza condanna per un reato grave.
L’intenzione è quella di porre fine al “cattura e rilascia” per i recidivi, vale a dire il sistema canadese che di fatto permette anche ai criminali più incalliti di tornare in libertà e di continuare a commettere crimini. Poilievre promette di far saltare questo sistema, mettendo in atto “la più grande repressione della criminalità nella storia canadese. Questi delinquenti non potranno essere rilasciati finché non avranno dimostrato di non rappresentare più un pericolo per la società”, ha dichiarato Poilievre, sottolineando come la “politica dei Liberali, morbida sul crimine e con le cauzioni facili” abbia scatenato il “caos”.
Il leader Mark Carney, reduce a sua volta da un “rally” a Calgary anch’esso molto partecipato, ieri ha affermato che l’approccio liberale sarà definito da tre obiettivi: sicurezza energetica, diversificazione commerciale e competitività a lungo termine. Più in dettaglio, i Liberali collegheranno i progetti minerari critici alle catene di approvvigionamento tramite un nuovo “First and Last Mile Fund” (“i minerali essenziali sono parte del vantaggio economico del Canada, li immetteremo sul mercato più rapidamente”, ha detto Carney); accelereranno le attività di estrazione e di esplorazione; accelereranno i progetti di energia pulita in tutto il Paese; istituiranno anche un Ufficio per i Grandi Progetti Federali per promuovere un approccio “One Project, One Review” per ridurre le duplicazioni burocratiche (proposta, peraltro, molto simile a quella già fatta luinedì da Poilievre) e raddoppiare il Programma di Garanzia dei Prestiti per le Indigene da 5 a 10 miliardi di dollari.
Infine, Carney ha sottolineato la necessità di “generare sempre più energia pulita. Il nostro sistema di crediti d’imposta sugli investimenti sta promuovendo un investimento generazionale proprio nell’energia pulita per la quale il Canada rappresenta la ‘casa’ perfetta e senza pari in tutto il mondo”.
Nelle foto sopra, dall’alto: il “rally” di Pierre Poilievre a Sault Ste. Marie (Twitter X – @PierrePoilievre) e quello di Mark Carney a Calgary (Twitter X – @sherlockeditor)
Blanchet: “Incarichi federali soltanto a chi conosce bene la lingua francese”
MONTREAL – Il leader del Bloc Quebecois, Yves-Francois Blanchet (nella foto), ha dichiarato ieri di voler vedere “maggiori sforzi per proteggere la lingua francese nel Quebec”. Di fronte alla McGill University, rinomata università di lingua inglese con sede a Montreal, Blanchet (nella foto) ha innanzitutto accusato il governo federale liberale di aver speso 200 milioni di dollari nel 2023-2024 per promuovere l’Inglese in Quebec attraverso il Piano d’Azione per le Lingue Ufficiali. Quindi, il leader del Bloc Quebecois ha dichiarato di voler vedere il Francese come “lingua dominante nei luoghi di lavoro federali del Quebec” e ha aggiunto che “solo coloro che hanno una buona conoscenza del Francese dovrebbero ricevere incarichi federali”. Inoltre, vorrebbe “che una conoscenza sufficiente del Francese diventasse un requisito per i dirigenti di aziende regolamentate a livello federale, come Via Rail, Canada Post e Radio-Canada”. Dallo stesso Blanchet, sempre ieri è arrivato via X-Twitter un nuovo “siluro” agli altri due principali candidati: “Il Canada ha una preferenza per le affermazioni di Mark Carney? Affari loro. I quebecchesi, da parte loro, sono delusi: non vogliono Pierre Poilievre e Mark Carney ignora il Quebec. Questa arroganza minaccia la nostra diversa economia, la nostra francesità, la nostra laicità e l’immigrazione che funziona”.
Il leader dell’NDP, Jagmeet Singh, ieri era ancora in British Columbia, a Vancouver, dove ha promesso un sistema farmaceutico pubblico completo entro quattro anni: si inizierebbe con “100 dei farmaci più prescritti”, tra cui antidolorifici ed antibiotici, il che, a suo dire, coprirebbe circa la metà di tutte le prescrizioni in Canada, con un costo per i contribuenti di $ 3,5 miliardi.
I due co-leader dei Verdi, infine, ieri erano a Ottawa per una serie di incontri, prima di dirigersi a Montréal dove Jonathan Pedneault si è fermato, mentre Elizabeth May è partita per un tour a Moncton.
La campagna elettorale federale prosegue: si vota il prossimo 28 aprile.
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