Canada

Poilievre: la crescita dell’antisemitismo in Canada è colpa di Justin Trudeau

TORONTO – Governo e opposizione ai ferri corti. A scatenare l’ennesima bufera a Ottawa è stato l’anniversario dell’attacco di Hamas in Israele, con Pierre Poilievre che punta il dito contro Justin Trudeau e il Melanie Joly, responsabili – a suo dire – di aver alimentato l’ondata di antisemitismo qui in Canada. E se il primo ministro ha parlato della necessità di combattere l’aumento dell’antisemitismo in generale, Poilievre ha ampiamente offerto una critica acuta al governo liberale. “Questa ideologia che cerca di dividere le persone in base alla razza e all’etnia, che ha portato a queste orribili esplosioni di odio, non viene dal basso verso l’alto. Sono dall’alto verso il basso”, ha detto Poilievre. Il leader conservatore ha indicato le recenti polemiche – la nomina di Birju Dattani a commissario capo della Commissione canadese per i diritti umani e la concessione di un contratto federale a un gruppo che impiegava un consulente accusato di pubblicare contenuti antisemiti su X – come esempi dei fallimenti del governo. “È tempo che il popolo cambi il governo”, ha detto tra gli applausi scroscianti della sala.

Poilievre ha detto che se il suo partito formerà un governo, toglierà i fondi all’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA) e negherà i finanziamenti federali alle università che “diffondono l’antisemitismo o fanno sentire gli ebrei insicuri e a disagio nei loro campus”.

“Ci metteremo alle spalle questa brutta ideologia che ha diviso il nostro popolo e reclameremo il paese che conoscevamo e amiamo”.

Poilievre inoltre sostiene il diritto di Israele a difendersi dall’Iran dopo l’attacco missilistico balistico della scorsa settimana, affermando che tale diritto include “colpire in modo proattivo i siti nucleari iraniani e le installazioni petrolifere per definanziare il regime terrorista”. “Israele deve essere in grado di impedire all’Iran di usare armi nucleari, se necessario”, ha aggiunto Poilievre.

Tuttavia, il governo federale ha una posizione diversa da quella di Poilievre. Anche se non sta approvando i siti nucleari iraniani come obiettivi, l’infrastruttura petrolifera del paese potrebbe essere sul tavolo. “Penso che sia appropriato”, ha detto il ministro della Difesa Bill Blair ai giornalisti, quando gli è stato chiesto se sarebbe opportuno che Israele colpisse gli impianti di produzione petrolifera in Iran.

“Quando parliamo della capacità di Israele di difendersi, certamente ciò includerebbe siti di lancio di missili, installazioni militari, aeroporti da cui vengono lanciati questi attacchi, ma Israele ha il diritto di difendersi da tali attacchi e diminuire le capacità di attacco dell’Iran”.

Il leader conservatore inoltre è stato il protagonista di un’accesa polemica con il ministro degli Esteri. La Joly ha chiesto le scuse pubbliche a Pierre Poilievre, dopo che questo l’aveva accusata di foraggiare “i supporter di Hamas”. Una presa di posizione, quella del leader tory, enunciata durante il dibattito alla House of Common, che è stata peraltro stigmatizzata anche dallo Speaker della Camera Greg Fergus, con la richiesta specifica di ritirarla. La richiesta del presidente della House of Commons non è piaciuta ai conservatori, che hanno accusato Fergus di non essere bipartisan come successo in più occasioni in passato. Insomma, la crisi mediorientale continua ad avere delle pesanti conseguenze anche qui in Canada, con una classe politica spaccata e con la mancanza di una posizione comune da parte di maggioranza e opposizione.

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