Canada

Poilievre in campo:
la corsa alla leadership
dei Conservatori
è iniziata (ed è già finita)

TORONTO – Pierre Poilievre scende in campo e si candida alla successione di Erin O’Toole alla guida del Partito Conservatore. Con la sua candidatura inizia – e probabilmente già finisce – la corsa alla leadership dei conservatori. È infatti molto difficile immaginare un altro potenziale candidato che abbia qualche chance di vittoria contro Poilievre, astro nascente della destra canadese, rispettato dalle varie anime del partito e temuto dagli altri partiti. Quarantadue anni, in parlamento dal 2004 come rappresentante del distretto di Carleton – nell’area di Ottawa – Poilievre ha alle spalle numerosi incarichi governativi sotto l’amministrazione dell’ex primo ministro Stephen Harper. Attualmente ricopre il ruolo di ministro ombra delle Finanze.

Per annunciare la sua candidatura ha postato un video su Twitter nel quale non menziona nemmeno la sua intenzione di conquistare il timone del partito: nel suo messaggio infatti sfida già direttamente Justin Trudeau, dando per scontata la sua vittoria. “Mi candido per far sì che il primo ministro vi restituisca il controllo della vostra vita. Trudeau pensa di essere il vostro boss. È l’esatto contrario. Voi siete in boss. Per questo motivo mi candido per diventare primo ministro”. Il messaggio è chiaro: nemmeno lui vede potenziali sfidanti capaci di intralciare la sua corsa alla leadership del Partito Conservatore e per questo, sin da subito, il suo avversario è Trudeau.

Nel giro di poche è arrivata una valanga di endorsement nei suoi confronti da numerose personalità di spicco del Partito Conservatore. Tra queste, il sostegno ufficiale di 16 deputati – Dan Albas, John Barlow, Michael Barrett, James Bezan, Michael Cooper, Todd Doherty, Marilyn Gladu, Michael Kram, Melissa Lantsman, Philip Lawrence, Jamie Schmale, Jake Stewart, Corey Tochor, Brad Vis, Ryan Williams e Bob Zimmer – oltre che dall’ex ministro John Baird.

Rispetto all’ormai ex leader conservatore Erin O’Toole, con Pierre Poilievre alla guida, il partito virerebbe decisamente a destra.

L’ex segretario nei diciassette mesi nei quali è stato in carica ha cercato invece di dialogare con il centro moderato, nel tentativo di conquistare voti nei grandi centri urbani canadesi: un’operazione questa miseramente fallita, come certificato dal tracollo elettorale del 20 settembre.

Poilievre ha invece intenzione di riportare il partito saldamente a destra, continuando inoltre a strizzare l’occhio alla galassia no vax e, più in generale, a quella massa di elettori che chiedono con forza l’allentamento delle restrizioni anti covid.

È diventata emblematica, da questo punto di vista, la presenza di Poilievre in mezzo alla folla dei manifestanti a Ottawa durante la protesta del Freedom Convoy.

Allo stesso tempo negli ultimi giorni Poilievre ha continuato a lanciare messaggi ben precisi contro il primo ministro, sottolineando più volte come sia giunto il momento di passare a una nuova fase nell’operazione di contrasto al Covid, visto che con la nuova variante Omicron la situazione è completamente cambiata.

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