OTTAWA – Quando i media e il governo diventano ossessionati dalle “grandi questioni del giorno” (guerre in Ucraina e in Medio Oriente, ecc.), il Paese può essere perdonato se pensa che nient’altro abbia importanza. Invece, le organizzazioni non governative (ONG) e i parlamentari di tutti gli schieramenti politici lavorano febbrilmente per mantenere attuale la consapevolezza su altre questioni internazionali.
In genere, le ONG che difendono la libertà di parola e i diritti umani riuniscono leader politici, attivisti e le loro organizzazioni in sede parlamentare per discutere questioni che normalmente non fanno parte dell’agenda pubblica del governo, indipendentemente dalla loro importanza.
Un esempio calzante è il complesso rapporto tra Cuba e Canada. In una settimana dominata da “aggiornamenti di bilancio” e “pronostici fiscali”, diversi parlamentari si sono riuniti in un forum per approfondire la questione dell’unico regime comunista (Cuba) nelle Americhe e le sfide che pone alle relazioni con democrazie come il Canada.
Un forum, “Cuba Day on the Hill”, presieduto dal deputato Garnett Genuis ha riunito elementi interessati e parlamentari come Anna Robert, Stephanie Kusie, Judy Sgro, Brad Redekopp, Arnold Viersen e Tony Baldinelli per esplorare le sfumature.
Il Dott. Orlando Gutiérrez Boronat, dell’Assemblea della Resistenza Cubana (ACR), il relatore principale ha dato il tono con un ampio discorso incentrato sulle violazioni dei diritti umani a Cuba, sul presunto coinvolgimento del regime nella guerra russa contro l’Ucraina e Il sostegno finanziario del Canada al regime comunista di Cuba come membro del Club di Parigi.
“Dobbiamo interrogare il Parlamento del Canada sull’uso specifico dei fondi pubblici che il governo canadese concede al regime comunista di Cuba”, ha affermato Gutiérrez Boronat. L’attivista cubano-canadese per i diritti umani Michael Lima ha presentato un’analisi convincente, spiegando l’impatto della politica canadese nei confronti di Cuba sulla popolazione cubana. Le intuizioni di Lima non dipingevano un “bel quadro”.
Entrambi i relatori hanno approfondito le complessità finanziarie dietro gli aiuti esteri, rivelando che, solo nel 2015, il Club di Parigi, strutturato in parte per supervisionare gli aiuti, ha condonato 8,5 miliardi di dollari del debito di 11,1 miliardi di dollari del governo cubano nei confronti del Club di Parigi, di cui il Canada è un membro. membro.
Cuba continua a non rispettare i suoi pagamenti, nonostante aggiustamenti ed estensioni del suo programma, lasciando il governo cubano con un debito insoluto con il Canada di oltre 36 milioni di dollari. I partecipanti al forum hanno reagito in un modo che sembrava chiedersi se il Canada non stia favoreggiando le violazioni dei diritti umani contribuendo con fondi abilitanti.
L’ACR ha avviato un’intensa campagna diplomatica in Europa e Canada, cercando di porre fine ai sussidi di queste democrazie al regime totalitario dell’Avana. Il Forum faceva parte di quella campagna che sembra guadagnare il sostegno di numerosi parlamentari e leader politici in entrambe le regioni.
Vi è una crescente richiesta di una rivalutazione delle relazioni estere e del sostegno finanziario di fronte alle crescenti preoccupazioni sui diritti umani.
Nell’immagine in alto, da sinistra: Garnett Genuis, Orlando Gutiérrez Borona dell’ACR e Michael Lima; qui sopra, un momento del forum (foto di R. Allos)