Ontario, il Covid torna
nelle case di cura
TORONTO – Il Covid-19 torna prepotentemente a far parlare di sé. La maggior parte delle epidemie da virus respiratori scoppiate nelle case di cura a lunga degenza, sono state causate dal Covid-19.
Secondo un rapporto appena pubblicato da Public Health Ontario, dal 27 agosto 2023 si sono verificati 850 focolai confermati nelle case di cura a lungo termine mentre le epidemie di influenza sono state 32 e 32 sono state anche quelle di virus respiratorio sinciziale (RSV). Durante questo periodo sono stati segnalati 15.958 casi tra residenti e personale, 373 sono stati i ricoveri ospedalieri e 263 i residenti morti dopo aver contratto la malattia. Sei decessi si sono verificati tra i residenti a cui era stata diagnosticata l’influenza, quattro erano invece correlati all’RSV.
A novembre, nelle long term care, nel tentativo di frenare la diffusione delle malattie respiratori è stata presa la decisione di ripristinare l’obbligo di indossare le mascherine.
Allo staff, ai volontari e agli operatori di supporto personale, è stato imposto di indossare mascherine all’interno di tutte le aree delle strutture. È stato inoltre “fortemente raccomandato” che gli operatori sanitari e i visitatori indossino maschere in ambienti chiusi, tranne quando si trovano nella stanza di un residente.
Questa è stata la prima volta che le mascherine sono state rese obbligatorie nell’assistenza a lunga degenza da quando la provincia ha abbandonato la direttiva nell’ottobre 2022.
La situazione sembra essere meno grave nelle case di riposo della provincia dove i focolai di Covid segnalati sono 720, i casi tra residenti e staff poco più di 10.000, i decessi 55.
Sono dati, questi, che giungono nel mezzo di un’ondata di malattie respiratorie, con la sorveglianza delle acque reflue che indica un aumento significativo di Covid-19 in tutto l’Ontario.
Fino al 3 gennaio, il tasso di positività nella provincia al test per il coronavirus è risultato di poco superiore al 19%, mentre per l’influenza si è attestato al 10%.
Questi numeri tengono conto solo dei casi confermati dai test, quindi è probabile che il virus sia molto più diffuso. I dati sul monitoraggio delle acque reflue pubblicati il 21 dicembre sembrano indicarlo, con il livello che si attesta a 2,96, il più alto da almeno un anno.
Nell’Ontario centro-orientale, esclusa la Greater Toronto Area, il numero è significativamente più alto, circa 3,51. Nella parte centro-occidentale è di poco più basso, 3,26.
Nella stessa GTA il segnale nelle acque reflue della presenza di Covid è 3,6, il più alto di tutta la provincia. “C’era la speranza che la situazione avesse iniziato a stabilizzarsi entro la fine di settembre, inizio ottobre – ha detto lo scorso mese il dottor Fahad Razak, internista del St. Michael’s Hospital ed ex direttore scientifico dell’Ontario Covid-19 Science Table – ma in realtà, sfortunatamente, non è stato così ed i contagi continuano a salire piuttosto rapidamente”.
(foto tratta dal website irpp.org)
More Articles by the Same Author:
- Canada Post avanza una nuova proposta per scongiurare lo sciopero di domani
- Canada Post, sindacato ancora sul piede di guerra: sciopero da venerdì
- Incidente sulla 401, morti tre ragazzi. Arrestato 19enne per guida in stato di ebbrezza
- Lily e Jack, la polizia interroga i familiari
- Honda rinvia il progetto di investimento da 15 miliardi di dollari