TORONTO – Torna l’obbligo della mascherina negli ospedali dell’University Health Network (UHN) di Toronto. Con l’aumento della circolazione dei virus respiratori nella stagione invernale – raffreddore, influenza e Covid-19 – UHN ha deciso di reintrodurre l’uso del dispositivo a partire dal 28 ottobre.
Da lunedì prossimo, quindi, pazienti, visitatori e personale dovranno indossare una mascherina in attesa di cure, durante la ricezione delle cure e nelle aree ad alto rischio, ha affermato UHN in un aggiornamento sul suo sito web.
Al momento le mascherine rimarranno facoltative nelle aree ristorazione, nelle hall e in altre aree comuni. “Monitoriamo attentamente il Covid-19 e altre malattie respiratorie e adegueremo la nostra policy se necessario”, si legge sul sito web.
Dell’UHN fanno parte il Princess Margaret Cancer Centre, il Toronto General Hospital, il Toronto Rehabilitation Institute e il Toronto Western Hospital.
UHN ha aggiunto che pazienti e visitatori possono ritirare le mascherine approvate da UHN presso tutti gli ingressi, gli ambulatori e i reparti di degenza.
“A chiunque arrivi in uno degli ospedali dell’UHN indossando una mascherina in tessuto o una mascherina monouso sarà chiesto di indossare invece una mascherina medica – ha affermato la rete ospedaliera – tuttavia, le persone che quando giungono in ospedale indossano mascherine N95 o KN95 possono continuare a tenerle”.
La stagione delle malattie respiratorie è già iniziata e l’UHN ha aggiunto che ci saranno “precauzioni e limiti aggiuntivi” per i pazienti in isolamento e i reparti con focolai.
Dal 6 al 12 ottobre Public Health Ontario ha segnalato 94 focolai di Covid-19 e quattro decessi. L’agenzia di sanità pubblica, nello stesso periodo, ha riportato 18 casi di influenza.
Secondo Health Canada, c’è una nuova variante di Covid-19, la XEC, in aumento nel paese. Il ceppo, una sottovariante di Omicron identificata per la prima volta in Germania a giugno, all’inizio di questo mese ha costituito circa il 12,9 percento dei casi a livello nazionale.
Quel che molti medici e ricercatori reputano estremamente sbagliato sono i tagli significativi fatti da alcune province – tra le quali qurella dell’Ontario – ai programmi di sorveglianza delle acque reflue che lascia molte comunità quasi senza dati soprattutto durante la stagione invernale quando, stando in ambienti chiusi, i virus si diffondono ancora più velocemente.
(Foto: https://www.grainger.com)
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