TORONTO – La realtà delle case di cura a lunga degenza vede ogni giorno un crescendo di contagi e di morti causati dal Covid-19. Nelle ultime ventiquattrore in 254 LTC della provincia ci sono stati altri 29 decessi che hanno fatto lievitare il totale delle vittime da 3.179 a 3.150. E non bisogna dimenticare che le previsioni non fanno ben sperare.
Contagi, malattia, morte. Sembra non possa esserci fine alla strage di anziani. Proprio per aiutare ad invertire le previsioni l’Ontario Medical Association (OMA) ha voluto dire la sua con una serie di raccomandazioni, di inviti veri e propri all’azione rivolti al governo per rovesciare il pericoloso trend.
Durante una teleconferenza organizzata dalla presidente Samantha Hill, sono stati stilate una serie di iniziative da prendere per uscire da quella che è una vera e propria crisi. Le raccomandazioni sono state inoltrate alla Commissione Covid-19 per l’assistenza a lunga degenza dell’Ontario con il messaggio che, invece di aspettare un rapporto finale ad aprile come previsto, il premier dovrebbe prendere in considerazione di agire ora. In questo preciso momento.
I medici dell’Ontario hanno fatto notare innanzitutto quanto possano essere importanti nel tentativo di fermare la diffusione del maledetto virus che la provincia riconosca agli operatori di supporto personale (PSW) e agli altri lavoratori delle LTC giorni di malattia retribuiti affinché non debbano scegliere tra andare al lavoro anche se ammalati per poter pagare l’affitto o comprare qualcosa da mettere sotto i denti o rimanere a casa.
«La situazione nelle nostre case di cura a lunga degenza è terribile e straziante – ha detto la dottoressa Hill – apprezziamo i passi che il governo ha intrapreso e continua a compiere. Ma sappiamo tutti che è necessario fare di più e farlo rapidamente».
I medici hanno messo in luce anche la necessità di accelerare la formazione dei nuovi PSW, inclusa la riqualificazione di persone che hanno perso il lavoro in altri settori a causa del Covid. Secondo l’Ontario Medical Association è fondamentale anche modificare gli atteggiamenti sociali in modo che prendersi cura degli anziani fragili sia considerato uno dei lavori più importanti al mondo.
Non è meno rilevante continuare a utilizzare l’assistenza virtuale nelle case per prevenire la diffusione del virus e migliorare l’accesso agli specialisti limitando al tempo stesso le visite in ospedale o nelle cliniche mediche.
Nominare un ufficiale medico capo per l’assistenza a lunga degenza per ciascuna regione dell’Ontario Health per garantire che venga fornita la migliore qualità di assistenza è anche una delle raccomandazioni dell’OMA.
E, ultime, ma secondo l’OMA tra le prime in ordine di importanza, sono le vaccinazioni: operatori sanitari nel settore dell’assistenza a lunga degenza, operatori di supporto personale e parenti che forniscono sostegno debbono essere vaccinati.
Della stessa idea, per fortuna, sembra essere il governo che proprio ieri ha ribadito di aver completato il primo ciclo di vaccinazioni prima del previsto in tutte le case di cura a Toronto, Peel, York e Windsor-Essex, nell’Ottawa Public Health Region, Durham Region and Simcoe Muskoka District Health Unit.
«Questa è la prima di molte vittorie contro questo nemico mortale e spietato che stiamo affrontando – ha detto il premier Doug Ford – stiamo facendo progressi costanti, ma non ci fermeremo finché i residenti e il personale di ogni casa di cura e tutti gli abitanti dell’Ontario non avranno avuto l’opportunità di essere vaccinati. Solo allora potremo riprenderci la vita e tornare alla normalità».
Ad oggi, oltre il 40% di tutte le LTC in tutta la provincia – vale a dire oltre 83.000 residenti, personale e assistenti sanitari – hanno ricevuto la prima dose del vaccino. «Ora – ha aggiunto il ministro della Salute Christine Elliott – ci siamo posti l’obiettivo di vaccinare tutti gli anziani e il personale di tutte le case di cura della provincia, entro il 15 febbraio.