OTTAWA – La futura stretta sull’immigrazione annunciata dal presidente eletto Donald Trump avrà delle conseguenze pesantissime per il Canada. A dire il vero, segnali in questo senso sono già presenti ora, con il ministro dell’Immigrazione Marc Miller che ammette che il governo canadese dovrà avere delle “discussioni difficili” con la controparte americana, non appena la nuova amministrazione si sarà insediata a Washington. Il primo e più significativo problema riguarda l’idea, diffusa tra Trump e i suoi fedelissimi, che il confine tra Canada e Stati Uniti sia poco controllato e che il nostro Paese possa essere una sorta di porta d’ingresso per potenziali terroristi che vogliono entrare negli Usa.
Non si tratta peraltro di una sparata elettorale come tante altre fatte dal tycoon newyorchese, ma di una profonda convinzione ripetuta a più riprese anche da futuri componenti della nuova amministrazione che prenderà il potere il prossimo 28 gennaio.
Tom Homan, che sarà il plenipotenziario della Casa Bianca sull’immigrazione e sulla difesa dei confini dai clandestini, ha dichiarato durante un’intervista di questa settimana che la nuova amministrazione è consapevole che vi sia un problema al confine tra Usa e Canada. Homan ha aggiunto che l’attuale amministrazione Biden ha riallocato le risorse per trattare con coloro che arrivano dal Messico, gli agenti hanno lasciato il Canada-USA sono “sopraffatti” e “invasi”.
“Il problema con il confine settentrionale è un enorme problema di sicurezza nazionale”, ha detto. Homan ha detto che ciò è dovuto al fatto che “gli stranieri provenienti da paesi che sponsorizzano il terrorismo” hanno la capacità organizzativa e finanziaria di volare in Canada per entrare negli Stati Uniti perché sanno che ci sono meno agenti di stanza al nord.
“È un’estrema vulnerabilità della sicurezza nazionale ed è una delle cose che affronterò non appena sarò alla Casa Bianca”.
Il governo Trudeau si prepara quindi al confronto con la controparte Usa. “Quando si tratta del nostro confine meridionale e del confine settentrionale degli Stati Uniti, si vede l’allineamento degli interessi nell’assicurarsi che sia sicuro, che sia sicuro”, ha detto Marc Miller. “Mi aspetto che ci siano delle conversazioni difficili”, ha detto.
Miller ha ribadito che il Canada arresta e continuerà ad arrestare le persone che attraversano il confine “in modo irregolare o in un modo in cui non hanno il diritto di entrare nel paese”. “Il governo continuerà a lavorare nell’interesse dei suoi cittadini, che considera allineati con la visione sia dell’attuale amministrazione statunitense che di quella entrante.
Il ministro della Pubblica Sicurezza Dominic LeBlanc ha detto di non essere d’accordo con la caratterizzazione di Homan di come il Canada gestisce il suo confine. “Penso che abbiamo lavorato con successo con gli americani per decenni per gestire questo confine”.