Economia

Migliaia di posti di lavoro persi in Canada

TORONTO – L’ultima chiusura di attività commerciali e settori economici in varie regioni del Canada ha costretto centinaia di aziende a licenziare un gran numero di dipendenti. Secondo Statistics Canada, la chiusura ha causato una perdita di 207mila posti di lavoro ad aprile; 129milaposti di lavoro a tempo pieno e78mila a tempo determinato.

La più alta percentuale di perdita di posti di lavoro si è concentrata nelle città in cui sono state applicate chiusure di imprese e rigide misure di controllo Covid-19 per cercare di fermare l’aumento delle infezioni. Le province più colpite sono state l’Ontario e la British Columbia. Mentre l’Ontario ha perso 153mila posti di lavoro e il tasso di disoccupazione è salito al 9%, la British Columbia ha perso 43mila posti e il suo tasso di disoccupazione è rimasto al 7,1%.

Secondo Alberto Calva, direttore di Acus Consulting, il settore più colpito è stato quello alberghiero e della ristorazione, seguito dalla vendita e dalla cultura. Quasi la metà delle persone che hanno perso il lavoro è costituita da giovani, tra i 15 e i 24 anni. La maggior parte di queste perdite si sono avute in settori duramente colpiti che danno lavoro a molti giovani, come il settore dello spettacolo.

L’aumento dei casi di Covid-19 dovuto a una combinazione di varianti in rapida diffusione e un lancio di vaccini afflitto da ritardi e confusione ha portato le autorità canadesi nelle ultime settimane a reintrodurre rigide misure di contenimento che hanno interessato i posti di lavoro in settori a stretto contatto.

I dati sull’occupazione indicano un inizio difficile per l’economia nazionale nel secondo trimestre. Le ore lavorative, strettamente legate alla produzione, sono diminuite del 2,7% ad aprile, il calo mensile maggiore dalla profondità della recessione.

Le previsioni economiche stimano la perdita di circa 175mila posti di lavoro; tuttavia, i dati mostrano che il tasso di disoccupazione è stato più elevato.

Un’indagine condotta da Angus Reid, un’organizzazione senza scopo di lucro, garantisce che la metà di coloro che hanno perso il lavoro o l’orario di lavoro e avverte che i licenziamenti avranno gravi implicazioni nel medio e lungo termine.

Tuttavia, nonostante la battuta d’arresto, gli analisti si aspettano un rapido rimbalzo già a giugno, una volta revocate le misure di contenimento e l’economia è destinata a tornare sulla strada della piena ripresa, come è avvenuto dopo i precedenti lockdown.

La maggior parte delle perdite è stata limitata a settori esposti alla pandemia, come la vendita al dettaglio, l’alimentazione e l’alloggio, segno che il rallentamento non è diffuso.

Il Paese ha un forte record di recupero dopo le precedenti ondate del virus, rafforzando la fiducia che farà di nuovo lo stesso.

Silvia Mendez

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