Canada

Liberali: tracollo in tutte le province
Trudeau, consenso ai minimi storici

TORONTO – Notte fonda nel Partito Liberale. Inflazione imperante, flop del tentativo di calmierare i prezzi dei prodotti alimentari, gaffe internazionale nella vicenda che ha portato alle dimissioni di Anthony Rota, tensioni diplomatiche con India e Cina: il partito di maggioranza relativa alla House of Commons sta attraversando un periodo di crisi profonda che si riverbera, inevitabilmente anche nelle intenzioni di voto e nel livello di consenso nell’elettorato canadese.

A gettare nello scompiglio il primi ministro Justin Trudeau e l’intera classe dirigente grit è l’ennesimo sondaggio, presentato ieri da Abacus Data, che mette in luce uno stato di salute davvero pessimo dei liberali in questa seconda parte della legislatura che terminerà nel 2025. Stando all’istantanea dell’agenzia demoscopica, il Partito Liberale ha perso il primato in tutte le Province canadesi, una situazione che non ha precedenti dal 2015 a questa parte. Secondo il sondaggio, il Partito Conservatore di Piere Poilieevre è in testa in Ontario, in British Columbia, in Manitoba, in Alberta, in Saskatchewan e nelle tre Province Atlantiche. L’unica provincia che non registra una maggioranza tory è il Quebec, dove il primo partito continua ad essere il Bloc Quebecois forte del 33 per cento delle intenzioni di voto.

A preoccupare la dirigenza libera non è solo la mancanza di segnali di ripresa, ma anche il distacco che a livello territoriale sta assumendo delle dimensioni catastrofiche che azzera, almeno per il momento, ogni legittima aspirazione di mantenere il governo anche dopo la prossima tornata elettorale. In Alberta, ad esempio, il partito di Poilievre raggiunge il 58 per cento delle intenzioni di voto contro il misero 15 per cento dei liberali. Situazione simile in Manitoba e Saskatchewan, dove la forbice è del 36 per cento (conservatori al 50 per cento contro il 14 per cento dei liberali) mentre in Ontario il gap da colmare è dell’11 per cento (41 per cento contro il 30).

Un segnale estremamente significativo, che ci dà la corretta proporzione dei rapporti di forza, ci arriva dalle province atlantiche, storico feudo liberale, dove i conservatori si attestano al 42 per cento contro il 31 per cento del partito del primo ministro.

A livello nazionale, Abacus Data conferma come se si votasse in questo momento i conservatori salirebbero al 39 per cento, mentre i liberali non andrebbero oltre il 26 per cento dei consensi. Assistiamo a un vero e proprio travaso di voti dai grit ai tory rispetto alle ultime elezioni del 2021, anche perché a sinistra l’Ndp guidato da Jagmeet Singh non cresce, anzi arretra di poco e si attesta al 18 per cento. Se anche i neodemocratici dovesse iniziare a macinare consensi, ci troveremmo di fronte a una vera e propria Caporetto per i liberali, che si vedrebbero rosicchiati voti non solo a destra ma anche a sinistra.

Infine, il livello di popolarità del primo ministro è davvero ai minimi storici. Secondo Abacus Data il 55 per cento dell’elettorato ha un’opinione negativa di Trudeau, mentre solo il 27 per cento degli intervistati mantiene un giudizio positivo dell’operato del primo ministro. Anche in questo caso, mai dal 2015 il grado di consenso per Trudeau era stato così basso.

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